Con il clima impazzito che ogni giorno tocchiamo con mano, anche le previsioni meteo non sono più affidabili come una volta. Ma l’intelligenza artificiale potrebbe fare la differenza: ecco come.
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale ha fatto, come tutti sappiamo, passi da gigante. E non passa giorno senza che venga raggiunto un nuovo traguardo tecnologico, in tutti i campi. Compreso – anche se finora se ne è parlato poco – quello delle previsioni meteo.
A quanto pare, l’IA è improvvisamente (e incredibilmente) diventata molto brava a dire che tempo farà, oltretutto utilizzando molte meno risorse rispetto ad altri sistemi “tradizionali”. E questo è solo un assaggio di quel che ci aspetta,.. Tutti noi, ammettiamoli, siamo stati colti un po’ alla sprovvista dai sensazionali miglioramenti dell’intelligenza artificiale: che si tratti di scrivere un’e-mail o di fare complessi calcoli matematici.
Ma il meteo finora era rimasto in disparte, almeno sui principali mezzi di comunicazione. E invece è proprio qui che potrebbe giocarsi una delle partite più interessanti dell’IA, con importante ricadute per la lotta all’inquinamento e la tutela dell’ambiente a 360 gradi. L’autorevole rivista Science ne ha parlato con Paul Voosen, scrittore ed esperto di temi ambientali.
Le previsioni meteo ai tempi dell’IA
Ci sono fior di esperti che usano i supercomputer fondamentalmente per fare previsioni. Sfruttano le conoscenze nel campo della matematica e della fisica e la loro accuratezza è migliorata enormemente nel corso degli anni, producendo risultati sempre più convincenti.
L’Agenzia Europea per le Previsioni Meteorologiche è la più performante al mondo, e usa tutta una serie di modelli per rielaborare tutti i dati provenienti dai satelliti. Ora, grazie all’intelligenza artificiale, il livello di precisione è arrivato a superare in alcuni casi del 90% le previsioni con i metodi classici su un orizzonte temporale di 10 giorni.
La rivoluzione in atto si basa sul classico deep learning, ma applicato a una scala molto più ampia e complessa. E senza più bisogno di ingombranti server e processori: basta un computer desktop di lusso progettato per elaborare quei modelli nel giro di un minuto (contro le 2 ore almeno del “vecchio” supercomputer).
E forse, in un futuro non troppo lontano, l’IA potrà iniziare ad assimilare e gestire direttamente i dati satellitari (e non solo). C’è poi un altro risvolto particolarmente interessante: questa straordinaria potenza di calcolo può essere impiegata anche per la risoluzione di altri problemi, a partire dall’inquinamento ambientale. Ma questa è un’altra storia…