Lavoro part-time, se il datore di lavoro rifiuta di concederlo devi subito fare queste mosse

Cosa bisogna fare quando il datore di lavoro rifiuta di concedere il contratto di lavoro part-time? Occorre muoversi in questo modo.

Richiedere un contratto part-time rientra tra i diritti del lavoratore. Grazie al part-time il dipendente può vedersi ridurre l’orario, abbassato così dal canonico monte ore di 40 ore settimanali a un numero inferiore di ore, anche dimezzato. È una possibilità prevista per ogni settore e ogni tipo di lavoro.

Mosse da fare subito se il datore di lavoro nega il part-time
Lavoro part-time, come muoversi se il datore di lavoro te lo rifiuta – Ecodibasilicata.it

I contratti part-time (o a tempo parziale in lingua italiana) si possono richiedere in modo “orizzontale” – ovvero con la riduzione dell’orario giornaliero di lavoro – oppure in modo “verticale”. In quest’ultimo caso il dipendente lavorerà meno giorni durante la settimana. Infine c’è il part-time misto.

Il lavoratore può richiedere il part-time dopo la maternità/paternità, in caso di malattia invalidante o se il dipendente è caregiver di una persona bisognosa di assistenza. Ma cosa succede se il datore di lavoro rifiuta di concedere la possibilità del part-time? Ecco le mosse da mettere subito in pratica.

Lavoro part-time, le mosse da fare se il datore di lavoro non lo concede

Quando si richiede il part-time le caratteristiche del contratto di lavoro non mutano. A cambiare sono soltanto orari di lavoro e monte ore settimanale. Ogni lavoratore può chiedere di passare dal full-time al part-time. In generale però il datore di lavoro non è obbligato a accettare la richiesta di part-time da parte del dipendente.

Cosa fare se l'azienda non concede il part-time
Come bisogna comportarsi se il capo non concede il part-time? – Ecodibasilicata.it

La ditta può accettare o rifiutare la richiesta del lavoratore sulla base delle esigenze organizzative dell’azienda. La legge non lo obbliga, così come l’azienda non può convertire unilateralmente il contratto di lavoro in part-time. Ci sono dei casi però in cui il capo non può fare a meno di accettare la richiesta.

Il datore di lavoro deve concedere il part-time in caso di malattia grave del dipendente e ai lavoratori ai quali mancano meno di 3 anni per andare in pensione. Stesso discorso nel caso di congedo parentale, con il contratto part-time (da convertire entro 15 giorni dalla domanda) possibile se la riduzione dell’orario lavorativo non va sotto il 50%.

Non si può rifiutare il contratto a tempo parziale nemmeno alle dipendenti vittime di violenza di genere. Oltre alle categorie appena citate, la priorità deve essere attribuita ai dipendenti che assistono disabili gravi, invalidi al 100% o persone gravemente malate. Cosa deve fare allora chi ha presentato domanda senza ottenere risposta o ha ricevuto una risposta negativa? La cosa migliore è rivolgersi a un sindacato per far valere i propri diritti.

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