Lo scandalo del latte adulterato rischia notevoli conseguenze. L’azienda deve difendersi: l’accusa è veramente grave. Cosa ha dichiarato una ex dipendente.
Uno scandalo in piena regola ha colpito un’azienda lattiero-casearia. Le indagini sono già partite dopo le accuse da parte di una ex dipendente. Le sue parole hanno allertato le autorità competenti, da qui anche alcuni sequestri a scopo precauzionale.
A causa di questo allarme, infatti, nei giorni successivi sono stati ritirati alcuni lotti. Un vero e proprio scossone che ha destato non poca preoccupazione, specialmente fra i consumatori.
Lo scandalo del latte presumibilmente adulterato ha colpito l’azienda TreValli Cooperlat. La Procura di Pesaro ha infatti avviato una inchiesta per fare luce sulla vicenda. Tutto questo arriva dopo un sequestro, avvenuto nello stabilimento di Fattorie di Colli al Metauro: si tratta di una delle società controllate dal gruppo.
E ora l’autorità giudiziaria avrebbe invece riscontrato delle gravi violazioni, da qui l’avvio delle indagini. Secondo l’accusa, infatti, l’azienda avrebbe utilizzato soda caustica e acqua ossigenata per correggere l’acidità del latte andato a male. A riportare queste dichiarazioni sarebbe stata una ex dipendente dell’azienda lattiero-casearia TreValli. A riportare la notizia è stato il quotidiano Il Resto del Carlino.
Il presunto utilizzo di acqua ossigenata e soda caustica per correggere il latte acido è un’accusa molto grave. Al centro della vicenda ci sarebbe la sicurezza del prodotto alimentare e anche la correttezza delle pratiche d’azienda. L’indagine parte dall’ipotesi di reato che riguarda adulterazione del prodotto e frode in commercio. Al momento ci sarebbero nome persone iscritte sul registro degli indagati: coinvolti dipendenti della produzione e i vertici dell’azienda Fattorie Marchigiane.
Accuse gravi anche per un tecnico di laboratorio dell’Agenzia Marche agricolture e pesca: nei guai anche un consulente esterno. E proprio la Procura di Pesaro ha avviato una inchiesta per fare luce sul caso. La denuncia della ex dipendente ha comunque portato al sequestro di 200 tonnellate di latte e anche di altri prodotti caseari.
La testimone avrebbe parlato di una pratica in uso all’interno dell’azienda e quindi presumibilmente conosciuta da molti, ma TreValli ha già respinto le accuse mosse dalla ex dipendente. A detta dell’azienda, infatti, gli ispettori avrebbero confermato l’igiene degli ambienti e anche l’integrità dei prodotti.
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