Arriva un blocco dei pagamenti delle pensioni da parte dell’INPS se non si fa la comunicazione richiesta entro la scadenza.
L’INPS ha recentemente annunciato importanti cambiamenti riguardanti l’erogazione delle pensioni, mettendo in atto misure più rigide per garantire la corretta gestione dei pagamenti. Una delle principali novità riguarda il blocco dei pagamenti per coloro che non hanno inviato una comunicazione richiesta dall’INPS.
Questa comunicazione è finalizzata a garantire la trasparenza e l’equità nella distribuzione delle prestazioni previdenziali. Andiamo a vedere le nuove regole introdotte dall’INPS riguardo questa comunicazione, chi è tenuto a presentarlo, quali sono le conseguenze per coloro che non rispettano l’obbligo e quali sono le implicazioni per gli aumenti sulle pensioni previsti per il mese di marzo.
Quale comunicazione bisogna fare
Il blocco dei pagamenti riguarda coloro che non hanno inviato il modello RED entro la scadenza prevista. Il modello RED, acronimo di “Redditi e Redditi da capitale”, è un documento fondamentale per l’INPS al fine di calcolare correttamente l’importo delle prestazioni previdenziali. Questo modello è obbligatorio per diverse categorie di pensionati. Andiamo a vedere quali sono.
L’obbligo di presentare il modello RED si applica a diverse situazioni. A coloro che, negli anni precedenti, hanno percepito solo redditi da pensione e la cui situazione reddituale è variata rispetto all’anno precedente devono inviare il modello RED. A coloro che ricevono prestazioni collegate al reddito devono comunicare integralmente all’INPS tutti i redditi influenti sulle prestazioni, anche quelli non soggetti alla dichiarazione dei redditi standard.
Poi ad individui esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi ma in possesso di redditi ulteriori a quelli da pensione devono inviare il modello RED. E infine a titolari di redditi rilevanti ai fini previdenziali che si dichiarano in maniera diversa ai fini fiscali devono comunicare correttamente tali redditi all’INPS.
I pensionati che non hanno inviato il modello RED entro la scadenza prevista hanno ora 60 giorni di tempo per farlo. Se non lo fanno le loro prestazioni saranno definitivamente bloccate. Durante questo periodo di sospensione, l’INPS interromperà l’erogazione degli assegni. Tuttavia, se il modello viene inviato entro i due mesi dalla scadenza, i pagamenti saranno ripristinati a partire dal mese successivo. Ma senza gli importi non erogati nel periodo di sospensione.
Comunque i pensionati residenti in Italia che hanno già dichiarato all’Agenzia delle Entrate tutti gli altri redditi non sono tenuti a inviare il modello RED. Parallelamente a questa importante comunicazione riguardante il modello RED, a marzo si verificheranno aumenti sulle pensioni. Gli assegni pensionistici vedranno l’inclusione dei conguagli degli aumenti non incassati nei mesi precedenti, con incrementi degli importi soprattutto per i pensionati con redditi più alti.
Questi aumenti avranno un impatto significativo, portando benefici a numerosi pensionati, soprattutto coloro con redditi più elevati, che potrebbero vedere un aumento fino a un massimo di circa 20 euro al mese. Questo costituisce un ulteriore motivo per assicurarsi di rispettare gli obblighi di comunicazione dei redditi al fine di garantire una corretta erogazione delle prestazioni previdenziali.