Nuova strategia di phishing dei malviventi online. Attenzione a una tipologia di truffa che sta dilagando ultimamente e arriva tramite email.
Il progresso tecnologico e l’uso spropositato di internet ha fatto sì che ormai ognuno di noi, chi più e chi meno, sia dipendente dai dispositivi digitali. Oltre a un’evidente comodità in diverse pratiche quotidiane, purtroppo ciò ha comportato anche una maggiore esposizione a minacce online.
Il fenomeno del phishing non è più una rarità. Ma di cosa si tratta? É una tipologia di truffa, molto sofisticata, che prende piede online. Lo scopo dei malviventi è quello di sottrarre informazioni personali a ignari utenti (password, codici, pin, dati finanziari e altri dati sensibili). In questo modo avranno libero accesso ai loro conti o possono installare malware e virus nei loro computer, smartphone, tablet, ecc.
Le tattiche utilizzate dagli hacker sono sempre più subdole. Essi sono in grado di creare situazioni verosimili e convincenti per far cedere le vittime in trappola. Molto spesso si fa leva sull’emotività del malcapitato. Se pensate di essere immuni, dovete ricredervi; siamo tutti a rischio: dalle grandi aziende a singoli individui. Scopriamo una nuova forma di frode e come viene messa in atto.
“Truffa del poliziotto”: attenzione all’email subdola che serve a mettervi paura
Tra le più recenti truffe online, quella che sta prendendo maggiormente piede è quella “del poliziotto”. Ne avete mai sentito parlare?
In sostanza, vi verrà recapitata una comunicazione tramite email nella quale sarete avvisati (falsamente) dalla polizia giudiziaria di una convocazione in tribunale. Il motivo di tale situazione risiede in un atto giudiziario in cui la vittima sarebbe sotto indagine a causa di reati gravissimi come pornografia infantile, pedofilia e pornografia cibernetica.
La veridicità della comunicazione è supportata dal logo del ministero dell’Interno e la firma del capo della polizia. Si richiede al destinatario dell’email di rispondere entro 72 ore, di inviare i propri dati e di fornire anche giustificazioni in merito ai reati sopra citati. É chiaro che chiunque sarebbe allarmato dal sapere di essere accusato di crimini tanto sconvolgenti. Sotto l’emotività del momento, quindi, si accondiscende alle richieste.
In realtà, si tratta di una truffa bella e buona. Le forze dell’ordine non comunicherebbero mai fatti così delicati tramite email, né informerebbero un indagato di accertamenti in corso. Figuriamoci poi se chiederebbero spiegazioni online! Si tratta di un tentativo per estorcere a poveri utenti sprovveduti dati sensibili ed informazioni importanti.
Ora che sapete come funziona questa frode, non ci cascate. Qualora dovesse arrivare alla vostra casella di posta una comunicazione simile, non esitate a contattare la polizia postale.