Il Governo è pronto a introdurre un nuovo bonus sociale dedicato agli affitti, uno sgravio rivolto a chi ha bisogno trovare casa.
Secondo più studi, l’Italia occupa l’ultimo posto in Europa per quanto concerne l’impatto degli affitti sul reddito. Per pagare l’affitto, gli italiani devono destinare in media più del 50% del loro stipendio. La media nazionale del costo dell’affitto di un bilocale è attorno ai 1.400. In genere, il caro affitti riguarda soprattutto le grandi città. Ma si nota anche una spaccatura fra Nord e Sud.
Al Nord, secondo quanto rilevato, gli affitti sono sempre più alti che al Sud. Prendendo per esempio in considerazione due lavoratori con lo stesso stipendio, si noterà un’evidente differenza nella spesa per l’affitto fra chi lavora in un Comune del Meridione e chi invece è impiegato in un Comune settentrionale.
Si sta perciò discutendo sulla possibilità di riconoscere un bonus affitti agli insegnanti che lavorano al Nord: una misura sotto forma di aiuti per le spese di locazione ai docenti che accettano incarichi in città che evidenziano un più alto costo della vita rispetto al Mezzogiorno.
L’iniziativa è stata annunciata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito. Si tratterebbe di una misura pensata per mitigare le difficoltà economiche incontrate dagli insegnanti che cercano casa in certi Comuni del Nord. Il Governo parla di “welfare territoriale”, ma sono già tante le critiche al progetto.
Il bonus affitti dedicato agli insegnanti al Nord funzionerebbe come uno sgravio fiscale sugli affitti ma solo per gli insegnanti che accettano cattedre nelle città del Settentrione. È giusto? Giuseppe Valditara, ministro dell’istruzione, ha spiegato che il Governo punta ad affrontare il problema dividendo in due un’Italia già fortemente spaccata.
Il ministro si concentra solo sul problema del costo della vita elevato che penalizzerebbe i docenti che lavorano e vivono in alcune città italiane. Se uno stipendio da insegnate è più o meno attrattivo al Sud, viene infatti considerato insufficiente al Nord. Questo è un fatto.
I docenti, in buona parte precari e costretti a spostarsi da una Regione all’altra per trovare un impiego, devono sostenere prezzi elevati non solo per trovare gli alloggi, ma anche per affrontare le spese dei trasporti e quelle quotidiane in generale. Ma siamo certi che la soluzione a questo problema sia quella di creare condizioni favorevoli per chi lavora al Nord?
Più che interventi mirati sarebbe forse meglio pensare a politiche generali. In modo da permettere a tutti i docenti, precari o non, di far fronte senza affanno alle spese degli alloggi. Per ora esistono già incentivi per insegnanti che lavorano in scuole delle aree montane. Il bonus affitti per gli insegnanti del Nord, secondo il Governo, dovrebbe funzionare allo stesso modo, con agevolazioni per l’affitto o l’acquisto di una casa che possono arrivare fino a 2.500 euro.
La misura per adesso è solo una proposta. Ciò significa che non esiste una bozza del bonus e non si sa quando potrebbe essere istituita formalmente. Il ministro ha lasciato intendere che i bonus saranno concessi a chi può dimostrare di aver accettato un incarico di insegnamento in una città del Nord Italia e potrà presentare la documentazione relativa all’affitto dell’alloggio.
La capitale spagnola offre un mix irresistibile di antiche usanze e divertimento moderno, rendendola il…
Celebrare l'inizio del nuovo anno a Parigi offre infinite possibilità sia agli amanti del romanticismo…
Questa città del Portogallo meridionale affascina milioni di visitatori ogni anno con le sue scogliere…
Tra capitali europee intramontabili e destinazioni esotiche in ascesa, scopriamo insieme quali saranno i luoghi…
Oggi, chi desidera avventurarsi in un safari ha l'opportunità di scegliere tra diverse destinazioni che…
Questo piccolo Paese, con un passato da ex colonia britannica, sorprende per la sua varietà…