Compilare in modo errato l’ISEE significa rischiare di incorrere in sanzioni e perdere il diritto al Bonus. Rimediare è possibile.
L’Indicatore della Situazione Economia Equivalente permette di accedere a numerosi Bonus. Occorre fare attenzione, però, alla corretta compilazione della DSU o si rischia di perdere ogni beneficio per un piccolo errore.
Assegno Unico, Bonus Asilo Nido, Bonus sociale con sconto in bolletta, Bonus prima casa under 36, Bonus psicologo sono solo alcune delle agevolazioni che tra i requisiti di accesso hanno un determinato limite ISEE. L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente determina la ricchezza di una famiglia e dunque permette di capire se si ha diritto ad un beneficio oppure qual è l’importo da ottenere.
L’ISEE ha validità annuale, da gennaio a dicembre. Significa che il 31 dicembre 2023 scadrà l’Indicatore ora in corso di validità e i contribuenti dovranno procedere il prima possibile con il calcolo dell’ISEE 2024. La procedura inizia con la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica. Si può chiedere l’aiuto dei CAF e patronati oppure procedere in autonomia utilizzando il modello presente sul sito dell’INPS. In caso di compilazione autonoma è bene prestare molta attenzione ai dati inseriti. Basta un errore per perdere ogni Bonus.
Si invia l’ISEE e successivamente ci si accorge che ci sono errori che incidono sul calcolo finale dell’Indicatore. Si deve procedere immediatamente con la correzione o si rischia di incorrere in sanzioni e nella restituzione dei soldi ottenuti illegittimamente.
Le strade da percorrere sono due. Presentare il modello integrativo FC3 se si devono aggiungere informazioni mancanti oppure presentare nuovamente la DSU con gli errori corretti per permettere di ricalcolare l’ISEE. Se l’errore è stato commesso dall’intermediario sarà possibile segnalare la situazione e inviare una diffida al CAF o al patronato di riferimento chiedendo il risarcimento dei danni.
Cosa accade se l’attestazione ISEE rilasciata dall’INPS contiene omissioni o difformità del patrimonio mobiliare o reddituale mentre i dati indicati dal contribuenti risultano corretti avendoli rilevati dalla certificazione rilasciata dagli intermediari finanziari? L’ente spiega che anche se difforme l’attestazione sarà considerata valida. Ci sono due possibilità.
Se i dati indicati sono corretti allora il contribuente potrà presentare domanda per il Bonus da richiedere direttamente all’ente erogatore usando l’ISEE con omissioni o difformità dato che i valori sono completi e validi e qualsiasi altra DSU risulterebbe sempre difforme. In caso di omissione nell’indicazione di uno o più rapporti finanziari, invece, si dovrà presentare una nuova DSU o rettificare la vecchia se l’errore è stato commesso dall’intermediario.
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