Un futuro difficilissimo per le nuove generazioni. La causa è nella curva demografica. E ora i nodi vengono al pettine.
Gli ultimi dati Inps sul futuro della previdenza italiana aprono a uno scenario nefasto. Nel corso di un question time alla Camera, dello scorso 17 luglio, il ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha dichiarato sul problema pensioni: “E’ il caso di cominciare a parlare di quello che è il trend demografico del Paese: nessun sistema pensionistico è sostenibile in un quadro demografico come quello attuale“.
Stando gli ultimi dati il sistema pensionistico italiano non risulta sostenibile nel lungo periodo. Uno dei noti cruciali è l’andamento demografico. In Italia le pensioni sono finanziate dai contributi versati da chi lavora. Quest’ultimi, a loro volta, percepiranno degli assegni che verranno finanziati da coloro che lavoreranno quando saranno in pensione. Dunque per riuscire a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico è necessario che ci siano abbastanza lavoratori per assicurare i trattamenti spettanti ai pensionati. Sulla base di queste semplici constatazioni è più che legittimo pensare che i giovani di oggi siano destinati ad un futuro senza pensione.
Secondo l’ultimo rapporto annuale dell’Inps pubblicato a settembre del 2023, nel corso dell’anno precedente l’istituto di previdenza ha assicurato oltre 22 milioni di trattamenti pensionistici a ben 16,7 milioni di pensionati. Ognuno di questi può percepire più di una pensione, ad esempio da lavoro, invalidità o reversibilità. Il tutto grazie a circa 23,8 milioni di occupati alla fine del medesimo anno considerato, il 2022.
Già oggi il numero di lavoratori e pensionati è quasi pari, rendendo sempre più problematica la sostenibilità del sistema. Il rapporto sottolinea infatti che “La gestione finanziaria di cassa evidenza un avanzo di circa 41 miliardi. L’Istituto gestisce più di 420 miliardi di euro di entrate, di cui oltre 256 miliardi sono le entrate contributive e 157 miliardi di trasferimenti pubblici affluiti tramite la Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali, gestione che ha la finalità di assicurare la copertura degli oneri di natura assistenziale o che trovano il loro finanziamento nella fiscalità generale”.
Entrando nei dettagli, l’Inps ottiene anche dallo Stato dei finanziamenti per pagare sia le pensioni assistenziali che quelle da lavoro. Una chiara dimostrazione di come il sistema non sia già in grado di sostenersi da solo e per questo motivo è fondamentale attuare degli interventi per garantire la pensione anche in futuro. La soluzione, inevitabile, sarà quella di allungare l’età lavorativa e al contempo ridurre, drasticamente, l’importo medio delle pensioni.
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