Basta una semplice domanda all’INPS per avere contributi e bonus e poter andare in pensione in tempi molto rapidi.
Pochi argomenti, in Italia, sono così complessi e divisivi come quelli che riguardano il sistema pensionistico. Per questo, il nostro consiglio è sempre quello di affidarvi a professionisti del settore. Anche per capire meglio il tema di cui vi parleremo oggi: basta una semplice domanda all’INPS per avere contributi e bonus e poter andare in pensione in tempi molto rapidi.
Per molti lavoratori, la pensione rappresenta il raggiungimento di un obiettivo tanto atteso. Dopo decenni di impegno e dedizione alla propria carriera, finalmente possono godersi il tempo libero, dedicarsi a passioni rimandate e trascorrere più tempo con la famiglia e gli amici. Ma prima di fare un grande passo come questo, è opportuno conoscere le possibilità che abbiamo di trarre i massimi benefici.
La pace contributiva rappresenta un’importante opportunità per coloro che presentano lacune nei contributi previdenziali, offrendo una soluzione sia per garantire una possibile uscita dal mondo del lavoro sia per aumentare l’importo della pensione. Con questa misura, un lavoratore ha la possibilità di coprire autonomamente fino a cinque anni di contributi mancanti. Tuttavia, vi è anche la possibilità che tali anni siano versati dal datore di lavoro, rendendo la pace contributiva totalmente gratuita per il contribuente.
Questa opportunità è rivolta a lavoratori il cui primo accredito è successivo al 31 dicembre 1995. L’intervallo di tempo compreso tra l’anno del primo versamento contributivo e l’anno dell’ultimo versamento rappresenta il periodo durante il quale un lavoratore può usufruire della pace contributiva, riempiendo i cosiddetti vuoti contributivi. È importante notare che si possono recuperare solo i periodi di mancata assunzione e di assenza di copertura figurativa, volontaria o da riscatto.
Il costo della pace contributiva dipende dalle ultime retribuzioni degli ultimi 12 mesi e dall’aliquota contributiva nel fondo pensione in cui il contribuente versa. Ad esempio, per un lavoratore dipendente con un’aliquota contributiva del 33%, il costo sarà calcolato per ogni anno di contributi da riscattare. Questo importo può essere significativo, specialmente per coloro che desiderano riscattare cinque anni di contributi.
Tuttavia, c’è un’alternativa a questa regola ordinaria: il datore di lavoro può decidere di pagare il costo del riscatto dei contributi. In tal caso, il lavoratore avrà la possibilità di recuperare fino a cinque anni di contributi senza dover sborsare alcun importo. Il pagamento, sia a carico del lavoratore che del datore di lavoro, può avvenire in un’unica soluzione o in 120 rate mensili per 10 anni. È importante notare che il costo può essere dedotto dalle dichiarazioni dei redditi da parte di chiunque effettui il pagamento all’INPS.
In conclusione, per i lavoratori interessati, è consigliabile valutare questa possibilità, che consente di recuperare gratuitamente fino a cinque anni di contributi per la pensione, offrendo la prospettiva di un’uscita anticipata dal mondo del lavoro o di una pensione più sostanziosa.
Questo investimento rappresenta un passo significativo per Nexting, che mira a potenziare la sua piattaforma…
Con un team di urologi esperti, UroClinic affronta una vasta gamma di condizioni, dall'ipertrofia prostatica…
Questo riconoscimento non è solo un vanto per la città ligure, ma anche un invito…
L'ex capitale del Regno della Polonia è tutt'ora un centro culturale e artistico di prim'ordine…
La capitale spagnola offre un mix irresistibile di antiche usanze e divertimento moderno, rendendola il…
Celebrare l'inizio del nuovo anno a Parigi offre infinite possibilità sia agli amanti del romanticismo…