L’esecutivo vuole rivoluzionare il mondo delle pensioni e consentire a tutti di smettere di lavorare a prescindere dall’età anagrafica.
In pensione senza soglia anagrafica minima: il progetto ambizioso del Governo di Giorgia Meloni è proprio questo. vediamo cosa potrebbe cambiare a breve per tutti i lavoratori.
Andare in pensione un po’ prima rispetto a quanto è stato stabilito dalla legge Fornero è il sogno, se non proprio di tutti, sicuramente di molti. La legge Fornero – entrata in vigore nell’ormai lontano 2011 – ha, infatti, inchiodato molti lavoratori che, ora, a prescindere da quanti contributi abbiano, sono costretti a continuare a lavorare fino a 67 anni.
Un’età pensionabile così elevata non ha inchiodato solo i lavoratori ma ha inchiodato, soprattutto, il mondo del lavoro. perché va da sè che più tardi le persone possono andare in pensione e più tardi potranno essere assunti i giovani. Dunque, in un certo senso, la legge Fornero contribuisce alla disoccupazione giovanile. Il Governo Meloni ha intenzione di andare oltre e consentire a tutti di smettere di lavorare a prescindere dall’età anagrafica.
Andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica: il sogno di ogni lavoratore ma questo è anche l’obiettivo del Governo di Giorgia Meloni. Qualcuno ha parlato di un piano segreto per abolire la legge Fornero definitivamente. Vediamo cosa potrebbe succedere a breve sul fronte previdenziali.
Da tempo la Lega di Matteo Salvini parla di estendere Quota 41 a tutte le categorie di lavoratori. Questa misura, al momento, si rivolge solo a pochissime categorie: invalidi almeno al 74%, disoccupati che non ricevono più la naspi e chi svolge lavori usuranti o gravosi da almeno 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7.
Quota 41 non ha alcun requisito anagrafico: una persona può andare in pensione a qualunque età purché abbia almeno 41 anni di contributi di cui almeno uno versato prima di aver compiuto 19 anni. Estenderla a tutti, quindi, comporterebbe massicce uscite anticipate dal lavoro: tutti coloro che hanno iniziato a lavorare a 18 anni potrebbero andare in pensione già a 59, cioè 8 anni prima rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.
La spesa sarebbe enorme per le casse dello Stato: circa 9 miliardi l’anno. Ma fonti di Governo hanno fatto sapere che l’Esecutivo ha un piano per cancellare la legge Fornero e, al tempo stesso, non perderci ma guadagnarci. Non è stato detto di più ma è facilmente intuibile che ci saranno tagli sugli assegni.
L’unico modo per agevolare le uscite anticipate e, al contempo, non prosciugare le casse dello Stato, sarà quello del ricalcolo contributivo di tutti gli assegni previdenziali oppure di vere e proprie penalizzazioni fissate a priori. Probabilmente molto presto tutti potremo andare prima in pensione ma accettando un assegno mensile molto più basso.
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