Turismo

In Basilicata c’è una città fantasma che affascina il mondo intero: l’inquietante storia da brividi

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Nausicaa Tecchio

Tra i luoghi più misteriosi della Basilicata c’è una vera e propria città fantasma che incuriosisce molto gli amanti del brivido.

L’espressione “città fantasma” non è altro che la traduzione letterale dell’espressione inglese ghost town. Sta ad indicare un luogo un tempo abitato ma abbandonato da anni, nonostante gli edifici e le abitazioni rimangano in piedi. A vedere un simile scenario infatti viene da chiedersi se quelle case decadenti non siano ancora lì perché dimora degli spettri di chi prima ci viveva.

Persino in Basilicata non mancano luoghi ricchi di mistero, tra cui una vera città fantasma. (ecodibasilicata.it)

Simili località non mancano neppure in Italia e una di queste si trova ad appena cinquanta chilometri da Matera. In cima a una piccola altura collinare infatti si staglia il centro storico di Craco, composto da edifici in pietra grigia battuti dal vento. Nelle giornate nuvolose questi edifici assumono quasi un aspetto macabro, mentre nei giorni di sole attira facilmente i turisti.

Anche se non vi non abita più anima viva è possibile prendere parte alle visite guidate che si tengono a Craco. Si segue un percorso prestabilito per arrivare al centro del paese dove sorgono diversi palazzi nobiliari, alcuni costruiti addirittura nel 1500. Nella zona più alta si trova invece il torrione che domina il paese che è ben più antico, in quanto risale al XIII secolo.

La storia della città fantasma lucana

I motivi per cui Craco fu abbandonata non furono come per altri luoghi legati alla guerra o a malattie ma all’instabilità del terreno. Nel 1963 qui ci fu una frana importante che portò a un graduale cedimento degli edifici e che rese Craco un luogo non più sicuro dove vivere. Dal 1974 quindi gli abitanti iniziarono a trasferirsi a Craco Peschiera, ma senza demolire il paese.

Craco è una città fantasma dagli anni ’70, ma è ancora in piedi. – (ecodibasilicata.it)

Non solo oggi gli edifici e il torrione svettano ancora contro il paesaggio collinare, ma ormai dal 2010 sono parte dei monumenti da salvaguardare nel mondo (World Monuments Found). Inoltre l’atmosfera così particolare che si respira passeggiando fra gli edifici abbandonati ha ispirato più di un regista per ambientarvi delle scene drammatiche.

L’esempio più saliente è il film del 2004 “La passione di Cristo” di Mel Gibson, dove Craco fa da sfondo a molte delle scene in esterno. Per accentuare l’aspetto spettrale delle case queste furono girate in inverno imponendo dei forti limiti per evitare di avere intrusi sul set. Per chi ci farà in giro alcuni scorci potrebbero quindi sembrare familiari.

Nausicaa Tecchio

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