In arrivo Bonus tredicesima e tantissime agevolazioni per chi assume

La spinta alle assunzioni parte dal Decreto 1° maggio che raccoglie nuovi Bonus e agevolazioni per i datori di lavoro.

Bonus tredicesima, sgravi e altri aiuti per le aziende e i datori di lavoro che assumono dipendenti. Scopriamo le misure che saranno attivate grazie al Decreto Primo maggio e come approfittarne.

Bonus e agevolazioni, l'erogazione è prossima
Un Decreto porta nuovi Bonus e agevolazioni per chi assume Ecodibasilicata.it

Oggi 30 aprile nel Consiglio dei Ministri si valuteranno le proposte di aiuto ai lavoratori con reddito basso e ai datori di lavoro che assumono, in modo particolare nel Sud Italia. Si tratta di iniziative che il Governo discuterà insieme ai sindacati convocati a Palazzo Chigi per conoscere i dettagli dei Bonus e delle agevolazioni pensate per sostenere la popolazione.

Proprio come nel 2023, dunque, il 1° maggio – Festa dei Lavoratori – arriverà un Decreto volto a definire diversi incentivi, inclusa una riforma dei fondi di coesione per aumentare le risorse destinate al Superbonus Lavoro – una definizione giornalistica. Si tratta di una deduzione aggiuntiva del 120/130% per le aziende che assumono. In teoria è stata prevista dalla Riforma fiscale 2023 ma ancora non ha avuto attuazione. Che il 2024 sia l’anno buono?

Le misure inserite nel Decreto primo maggio

Tra gli aiuti in arrivo c’è il Bonus tredicesima, un incentivo pari a 80 oppure 100 euro rivolto ai dipendenti con reddito entro i 28 mila euro che hanno un coniuge e almeno un figlio a carico. Il contributo dovrebbe essere erogato solo nel 2024 a meno che ci siano le risorse necessarie per renderlo strutturale nella prossima Legge di Bilancio.

Decreto primo maggio le misure
Gli interventi sul lavoro del DL primo maggio Ecodibasilicata.it

Tra gli interventi, poi, citiamo il DL sulla Coesione per riscrivere l’uso dei Fondi europei erogati all’Italia, 40 miliardi di euro. La burocrazia e l’inefficienza coordinativa delle amministrazioni rendono difficile l’utilizzo delle risorse. Dato che le regole applicate al PNRR sembrano aver funzionato, si pensa di applicarle anche ai fondi strutturali (incluse le sanzioni per chi non rispetta le tempistiche).

La riforma dovrà intervenire strutturalmente su alcuni limiti e deficit delle politiche di coesione dell’Italia, ha comunicato Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR. L’idea è di creare un modello di governance che possa rendere maggiormente efficace l’uso delle risorse europee. Beneficiarie dovranno essere le aziende che assumono. In più si dovranno ideare politiche attive e di formazione per aumentare l’occupazione in Italia. Altre norme, poi, sono in via di definizione. Verranno definite oggi durante il Consiglio dei Ministri e l’incontro con i sindacati (insoddisfatti per l’assenza di una vera trattativa) e inserite nel Decreto primo maggio.

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