Arrivano notizie poco rassicuranti per quanto riguarda il rapporto dei clienti Iliad – ma non solo – con il fornitore di telefonia, e gli utenti sono ignari.
Da molto tempo si parla di regole per tutelare la privacy degli utilizzatori di vari servizi, come Internet e le reti telefoniche, fisse e mobili, nonché dei social.
L’Europa fino ad oggi ha dimostrato una particolare attenzione proprio per la protezione dei dati dei cittadini/consumatori, tanto che anche Meta ha dovuto adeguarsi alle regole. Ma qualcosa sta cambiando, e non in meglio. Un primo segnale arriva (forse) da Iliad, ma presto gli effetti di una recente decisione dell’UE potrebbero riversarsi a cascata.
Iliad fa una comunicazione importante ai suoi clienti, che sia solamente la prima di una lunga serie?
Tutti coloro che attivano una SIM o un contratto con un operatore telefonico sanno che tra i tanti documenti c’è anche quello relativo alla protezione/utilizzo dei dati. Alzi la mano, però, chi davvero capisce cosa ci sia scritto in quei documenti, che “informano” il cliente circa l’utilizzo dei dati personali. Si fa sempre riferimento a indicazioni, disposizioni, leggi, normative e articoli sconosciuti ai più. E poi, alla fine, il cliente/consumatore firma, sapendo che tanto c’è qualche Legge da qualche parte che tutela appunto i suoi dati. Ma forse non sarà più così.
Innanzitutto Iliad sta inviando una comunicazione ai suoi clienti, nella quale avvisa di cambiamenti che avranno inizio a partire da luglio. Il messaggio recita così: “Comunicazione contrattuale. Non ti preoccupare: come sempre, nessun aumento e nessun costo nascosto! Ti informiamo che, in linea con la nuova delibera AGCOM valida per tutti gli operatori telefonici, dal 01/07 daremo maggior dettaglio ad una serie di informazioni nei tuoi documenti contrattuali. Per saperne di più: m.iliad.it/info. – Info privacy: m.iliad.it/privacy“.
Visitando la pagina indicata, si entra in un vortice di informazioni che, come detto, risultano incomprensibili ai più, a meno che non si sia addetti ai lavori. Iliad informa di come verranno trattati i dati, ma è un’informazione unilaterale perché tanto chi non accetta le nuove condizioni contrattuali non potrà utilizzare il servizio di telefonia. Alla fine, l’utente clicca su “accetta” e passa ad occuparsi di qualcos’altro.
Ma forse non tutti sanno che di recente – senza che la notizia sia stata diffusa adeguatamente – la Commissione UE ha dato via libera alla possibilità del trasferimento dei dati da e verso Israele. I dati di tutti i cittadini europei, che non si sa come verranno utilizzati. Anzi, il sospetto è che verranno utilizzati ampiamente, per profilare e controllare.
Questo perché Israele non è un Paese sicuro dal punto di vista della tutela della privacy e forse molti non sanno che la guerra contro i palestinesi è stata facilitata dall’utilizzo indiscriminato dei loro dati, di controlli effettuati con la IA. Indipendentemente dalle posizioni politiche che ogni persona può avere, Israele non è un Paese che assicura diritti di scelta per quanto riguarda la profilazione dei dati. Eppure, la UE ha deciso di affidarli proprio a questo Paese che adesso è in guerra e che non rispetta le severe leggi racchiuse nel GDPR, quelle che appunto dovrebbero garantire la protezione e la sicurezza dei dati.
Probabilmente la comunicazione di Iliad è solamente la prima di una lunga serie e probabilmente da luglio in poi i nostri dati personali saranno visibili da realtà che non rispettano gli standard. Il tutto, senza che i consumatori/clienti sappiano cosa accada veramente.