Un vantaggioso rapporto costi benefici. Così il Salva Casa tenta di convincere i proprietari a regolarizzare gli immobili.
Il decreto legge denominato Salva Casa approvato nei giorni scorsi dalla Camera dei deputati e ora destinato a un’approvazione al Senato dovrà varare definitivamente il testo entro il prossimo 28 luglio. Il provvedimento consente la sanatoria con Scia delle parziali difformità minori che rientrano, per intendersi, in quelle comunemente vengono denominate tolleranze costruttive. Oltre a queste sono contemplate dal decreto, ai fini della sanatoria, le variazioni essenziali, definite dall’articolo 32 del Testo unico edilizia e regolamentate dalla legislazione delle singole regioni.
Il decreto prevede la possibilità di ricomprendere nella sanatoria le varianti ante 1977 che costituiscono parziale difformità dal titolo edilizio originario. Queste potranno essere sanate fuori dalle tolleranze costruttive. Una finestra o un cornicione, ad esempio, possono essere comunque regolarizzate. Rimane il problema della data. Come da prassi per per dimostrare l’epoca dei lavori chi chiede la sanatoria potrà fare riferimento a informazioni catastali e rilievi fotografici idonei a dimostrare la preesistenza. Fuori da queste ipotesi un tecnico qualificato dovrà attestare sotto propria responsabilità l’anno – almeno presumibile – di realizzazione dei lavori.
Per le irregolarità il proprietario dovrà presentare una Scia e pagare una sanzione che nella prima versione de decreto prevedeva un importo ricompreso tra 1.000 a 31.000 euro da commisurare all’aumento del valore dell’immobile. Le modifiche del testo hanno inteso favorire i proprietari e ridurre il costo complessivo della sanatoria. E’ stata pertanto ridotta la misura massima dell’oblazione che scende da 30.284 euro a 10.328 euro. L’importo minimo resta fissato a 1.032 euro. Se c’è la doppia conformità e l’intervento da sanare risulta in linea con la disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione e al momento della presentazione della domanda la somma da pagare sarà più lieve. Si andrà pertanto da un minimo di 516 euro a un massimo di 5.164 euro per le sanzioni più altre.
Un altro punto importante del decreto Salva Casa riguarda le tolleranze costruttive. Così vengono definite le differenze consentite tra quanto autorizzato e quanto realizzato. La legge prevede un cambiamento importante dei parametri: le tolleranze vengono portate fino al 6% per i mini appartamenti con superficie inferiore ai 60 metri quadrati. Tale soglia si aggiunge a quelle, già contenute nella prima versione del testo e fissate al 2% per le unità immobiliari con superficie utile superiore ai 500 metri quadrati, mentre è previsto il limite del 3% tra i 300 e i 500 metri quadrati, quello 4% tra i 100 e i 300 metri quadrati e infine il limite del 5% fino ai 100 metri quadrati. Questo significa, in altre parole, che sotto i 60 metri quadri si considereranno regolari le abitazioni che avranno una superficie fino 3,5 metri quadri in più rispetto a quanto indicato nel titolo abitativo.
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