I datori di lavoro possono facilmente imbrogliare sugli scatti di anzianità: controlla la busta paga

Ecco come controllare lo scatto di anzianità e non farsi fregare, verifica questi dati direttamente sulla tua busta paga e dormi sonni tranquilli.

Lo scatto di anzianità, viene riconosciuto in busta paga, fa parte dei diritti del lavoratore e per tale ragione deve essere inserito tra le varie voci riportate all’interno della busta paga. Con l’avanzare degli anni, e con una maggiore esperienza, infatti, il dipendente potrà ricevere un aumento sulla busta paga. In genere i contratti CCNL, determinano l’importo, le tempistiche e le modalità per determinare lo scatto di anzianità in busta paga.

I datori di lavoro possono imbrogliare
Busta paga (ecodibasilicata.it)

Nonostante potrebbe sembrare tutto semplice e scontato, esistono alcune accortezze a cui fare attenzione, che sono compito del lavoratore stesso, il quale si dovrà occupare di controllare personalmente se il calcolo degli scatti di anzianità sia corretto o meno.

Ecco come funzionano gli scatti di anzianità, e a cosa devi fare attenzione

Lo scatto di anzianità, è una delle tante voci che deve comparire in busta paga, questa retribuzione si riferisce alla continuità dell’attività svolta presso il datore di lavoro o un’azienda. Lo scatto di anzianità, si verifica in concomitanza con l’avanzare della carriera, generalmente infatti andando avanti, la sua esperienza dovrebbe aumentare e di conseguenza anche le sue prestazioni, e capacità di poter ottenere un contributo maggiore.

Controlla la busta paga
Busta paga (ecodibasilicata.it)

Potremmo interpretare dunque, gli scatti di anzianità come una sorta di premio che viene erogato ai lavoratori che hanno maturato una certa esperienza nel loro lavoro, e che lo svolgono da diversi anni. Si tratta inoltre di un incentivo economico per invitare il dipendente a restare nell’azienda di appartenenza.

Per gli scatti di anzianità in busta paga, saranno riconosciuti sia i giorni lavorativi in presenza, che quelle di riposo. Ad essere presi in considerazione infatti, sono anche i permessi retribuiti, le giornate di ferie, l’aspettativa, le giornate di malattia, le assenze e i permessi. Va ricordato inoltre che non sono necessari poi chissà quanti anni, in alcuni casi lo scatto potrebbe avvenire anche due o tre anni dopo aver iniziato il lavoro.

Purtroppo però non per tutti sono previsti questi scatti, infatti chi ricopre determinati ruoli come ad esempio quelli dirigenziali del settore industriale, non può accedervi. Per controllare il proprio stato di anzianità, bisogna consultare il proprio CCNL, visionare attentamente il proprio contratto di assunzione, e controllare l’ultimo cedolino in busta paga. Una volta compreso il proprio livello di anzianità, il lavoratore potrà calcolare in autonomia gli importi dello scatto e la loro spettante.