Economia

I bambini stanno male e non possono uscire? Quando il pediatra è obbligato a venire a casa

Published by
Ilaria Macchi

Ritrovarsi con i bambini massimo, se si vuole evitare che possano uscire di casa e che le loro condizioni peggiorino è possibile ottenere una visita casalinga dal pediatra.

Chi ha bambini piccoli, soprattutto se in età scolare, sa bene come possano ammalarsi facilmente, soprattutto quando le temperature si abbassano. Anzi, stare a stretto contatto con i coetanei facilita la diffusione dei microbi, specie perché il loro sistema immunitario può essere più fragili.

In caso di malessere recarsi dal pediatra è necessario (ecodibasilicata.it)

 

In molti casi, soprattutto se hanno la febbre, si preferirebbe farli stare in casa, pur sapendo quanto sia importante farli visitare da un pediatra, che può dare loro la terapia più adeguata. In realtà, ci sono delle situazioni ben precise in cui il medico è tenuto a guardare il paziente a domicilio. Sapendo quando questo è previsto può essere quindi provvidenziale.

Il pediatra può visitare i bambini anche a casa

E’ capitato certamente a molti di avere una sensazione di malessere e di non avere la forza di uscire di casa, in questo caso si richiede al medico di famiglia se ha la possibilità di recarsi a domicilio. Raramente in questi casi avviene un rifiuto, anche se può essere necessario adeguarsi a livello di orario, visto che la precedenza viene data ai pazienti che si recano in ambulatorio.

Nel caso dei bambini, invece, si deve ricorrere al pediatra, ma si è convinti che l’unico modo per avere un suo consulto sia quello di recarsi nel suo studio, modo di agire non adeguato se si ha una malattia in corso. In realtà, non è sempre così, ci sono delle situazioni, anche se non frequenti, in cui il dottore può dare la propria disponibilità a una visita a casa.

Avere un rapporto di fiducia con il pediatra è importante (ecodibasilicata.it)

Per far sì che questo possa succedere è però necessario che si verifichino alcune determinate condizioni. Tra queste possiamo segnalare bambini immunodepressi, affetti da malattie oncologiche o invalidanti, allettati (ad esempio per fratture importanti) o piccoli che sono in sedia a rotelle, ma che hanno problemi a essere trasportati in modo agevole.

La febbre, che può incorrere spesso a quell’età, non è considerata tra i motivi che possono spingere a evitare uno spostamento. Si tratta infatti di un problema tipico di autunno e inverno, che può consentire di uscire anche solo per poche ore per un controllo.

Il medico può rifiutarsi?

Chi ha chiesto una visita a domicilio al proprio medico di base potrebbe avere ricevuto un rifiuto, soprattutto se l’orario di ambulatorio si è protratto troppo a lungo. Non può che essere interessante sapere se lo stesso episodio può verificarsi anche con il pediatra.

In realtà, se si verificano le condizioni che impediscono di spostarsi un diniego non dovrebbe esserci. Se questo dovesse accadere, si può mandare un reclamo alla pagina dedicata del Ministero della Salute. Il Ministero è infatti interessato a sapere se l’assistenza si verifica come previsto, in modo tale da capire se debba intervenire per colmare eventuali mancanze.

Ogni pediatra può dare la propria disponibilità ai pazienti anche extra orario, in genere ci sono delle norme che devono essere rispettate anche in questo caso.

Non è richiesta alcuna reperibilità dalle 20 alle 9 nei giorni feriali, nei giorni festivi, dalle ore 10 alle ore 24 nei giorni prefestivi, compreso il sabato (a meno che non svolga abituale attività ambulatoriale). Qualora ci fosse urgenza, è possibile rivolgersi in alcune regioni ai sistemi di continuità assistenziale, conosciuti anche come Guardia Medica, che presentano una sezione anche per i piccoli pazienti. In alternativa, non resta che recarsi al pronto soccorso.

Ilaria Macchi

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