Lo sapevi che il 24 novembre si festeggia una giornata tutta dedica alle…sardine? Scopriamo le curiosità di questa bizzarra ricorrenza
Molte persone hanno sentito parlare delle sardine e, il più delle volte, hanno un’opinione negativa su di esse, non apprezzandone particolarmente il sapore. Ma è altrettanto vero che la maggior parte dei detrattori di questo tipo di pesce azzurro, in realtà, si rifiuta di provarlo, perdendosi invece un sapore forte, ma sicuramente degno di essere gustato. E, per coloro che non hanno mai sperimentato un piatto di sardine, tra pochi giorni potrebbe palesarsi l’occasione giusta. Infatti, il 24 novembre si celebra la Giornata Nazionale delle Sardine, la ricorrenza perfetta per dedicare un pasto al pesce forse più bistrattato di tutti.
Opinioni di gusto a parte, le sardine, oltre a essere una straordinaria fonte di vitamina B12 e acidi grassi Omega, potrebbero rappresentare un’aggiunta saporita in molte ricette. Quindi, per non rischiare di lasciarti scappare questi piccoli pesci argentati, la Giornata Nazionale delle Sardine. Pertanto, rappresenta l’opportunità che stavi aspettando perfetta per provarli: vedrai che non rimarrai deluso.
Prima di scendere nel dettaglio con qualche piccolo consiglio culinario, introduciamo la Giornata Nazionale delle Sardine con un piccolo excursus su questo pesce argentato.
Il termine “sardina” fece la sua prima comparsa nella lingua inglese all’inizio del XV secolo, possibilmente come derivato dall’isola mediterranea della Sardegna, dove si trovava un’altra concentrazione di banchi di sardine o sarde. Grazie alla ricchezza di nutrienti e alla facilità con cui potevano essere confezionate e trasportate, le sardine hanno svolto per secoli un importante ruolo nel commercio dell’Inghilterra.
Da un punto di vista alimentare, le sardine costituiscono una ricca fonte di vitamine e minerali, offrendo una considerevole varietà di nutrienti, tra cui:
In particolare, le vitamine del gruppo B sono essenziali per sostenere il corretto funzionamento del sistema nervoso e partecipano attivamente al metabolismo energetico. Invece, gli acidi grassi omega-3 contribuiscono a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e possono avere benefici significativi sulla funzione cerebrale, aiutando anche a ridurre i livelli di zucchero nel sangue.
A differenza di altri pesci comunemente consumati, le sardine presentano un basso contenuto di contaminanti, come il mercurio, rendendole una scelta salutare.
Le sardine sono ingredienti versatili, utilizzati in molte ricette, che spaziano in base alla regionalità. Nella tradizione culinaria inglese, sono strettamente accomunate alle acciughe e servite nella Caesar Salad o impiegate come aroma di base nella salsa Worcestershire. Inoltre, sono un componente chiave del “Gentleman’s Relish”, una diffusa crema spalmabile a base di sardine, apprezzata in Inghilterra per arricchire numerosi piatti o gustata semplicemente su pane imburrato.
Come abbiamo già sottolineato, le sarde, o sardine che dir si voglia, appartengono al gruppo del pesce azzurro. Caratterizzate da una marcata tendenza alla migrazione, si spostano in gruppo attraverso le acque oceaniche, con la peculiarità di non abboccare all’amo.
Questi pesci azzurri, oltre a svolgere un ruolo significativo nell’ecosistema marino, sono anche apprezzati in numerose ricette della tradizione culinaria nostrana. Infatti, le sardine sono protagoniste di piatti tipici della cucina marinara, declinandosi in un’ampia gamma di portate che valorizzano la loro carne saporita e ricca di nutrienti.
Scopriamo insieme tre ricette con le sardine che spaziano dalla semplicità alla più gustosa tradizione della cucina di pesce.
Come prima cosa, si frullano insieme tutti gli ingredienti della panatura. Dopo la pulizia delle sardine, durante la quale si eliminano testa, interiora, lisca e squame, le stesse vengono sciacquate accuratamente sotto acqua fredda. Successivamente, le sardine vengono asciugate e divise a metà per ottenere dei filetti. I filetti vengono quindi impanati nelle briciole aromatiche e su ciascuno di essi vengono posizionati 3-4 chicchi di uvetta sultanina. Dopo di che, i filetti vengono arrotolati e fissati con uno stecchino. Per la cottura, si dispongono tre filetti di sardina su ogni foglia di limone e il tutto viene cotto in forno a 180° per circa 10 minuti.
Una volta squamate le sardine, si elimina la testa e si procede con l’eviscerazione, seguita da un accurato lavaggio. Si salano leggermente, si infarinano e vengono immerse in olio ben caldo per circa 2 minuti per lato, successivamente vengono asciugate su carta assorbente. Per preparare il saòr, si scaldano tre cucchiai d’olio in una padella, per poi lasciare dorare le cipolle tagliate a fettine per circa 20 minuti. A questo punto, si spruzza il tutto con aceto, si mescola bene e si ritira dal fuoco. Ai granelli di pepe si unisce il saòr. Nel piatto da portata, si versa metà della salsa ottenuta. Al di sopra, si adagiano sei sarde, distribuendo su di esse un terzo del saòr rimasto. Successivamente, si dispongono le restanti sei sarde, e sopra di esse si versa la salsa rimanente. Si consiglia di servire il piatto il giorno successivo.
La pasta con le sarde rappresenta una ricetta impegnativa, ma i risultati sono altamente soddisfacenti. Innanzitutto, si procede con la preparazione delle sarde: si elimina la testa, si aprono a libro dalla parte del ventre, liberandosi delle spine, se ne infarina la metà e si friggono in olio bollente. Frattempo, in un tegame, riscalda due cucchiai di olio insieme all’aglio, per poi aggiungere le sardine rimanenti. Poi, si versa mezzo bicchiere d’acqua e si cuoce per circa 10 minuti. In seguito, si aggiunge lo zafferano sciolto in poca acqua tiepida, prezzemolo tritato, sale, pepe e si mescola in modo che le sarde si disfino. La cottura prosegue per altri 5-10 minuti prima di ritirare dal fuoco.
In un altro tegame, si fa stufare la cipolla tritata con mezzo bicchiere d’acqua e tre cucchiai d’olio. Si aggiungono l’uvetta fatta rinvenire in acqua e ben strizzata, i pinoli, i filetti di acciuga e il finocchietto tritato finemente, lasciando cuocere il tutto per circa 10 minuti. Nel frattempo, i gambi del finocchietto vengono lessati in abbondante acqua salata per 15 minuti dal bollore, poi tolti così da procede alla cottura dei bucatini nella stessa acqua. Successivamente, si scolano e si trasferiscono nella padella con le sarde allo zafferano. Si condisce con un giro d’olio e si mescola.
In una pirofila da forno, si dispongono strati alternati di pasta, sarde fritte e salsa con le cipolle, l’uvetta e i pinoli. Si conclude con una spolverata di prezzemolo e, volendo, con un po’ di finocchietto tritato. Il tutto viene infine cotto in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.
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