Si tratta di una condizione che probabilmente non capiterà mai alla maggior parte di noi, ma cosa comporta essere sottoposti ad indagini?
Ebbene, partiamo dal principio, ovvero dalle indagini preliminari: si tratta della fase investigativa che precede l’eventuale processo penale nei confronti dell’indagato. Il processo verrà celebrato qualora questi risulti con ragionevole, provato e fondato sospetto, responsabile di illeciti o reati perseguibili a norma di legge, a causa del rinvenimento di indizi e di prove di colpevolezza che la Procura della Repubblica indagante ha rintracciato a suo carico.
Questa prima fase è coperta dal segreto istruttorio e, oltre alla Procura della Repubblica coinvolta, nessun soggetto può venirne a conoscenza: in altre parole, anche noi che scriviamo o che leggiamo l’articolo in questo momento potremmo essere coinvolti in indagini preliminari a nostro carico, senza saperlo (chiaramente si tratta di un’ipotesi esemplificativa, lungi da noi l’augurarlo a chicchessia!).
Dunque, se un soggetto è formalmente sospettato di aver commesso un illecito o un reato, ovvero se il suo nominativo viene inserito nel registro delle notizie di reato di una Procura della Repubblica, ecco che diviene a tutti gli effetti un indagato e diventa oggetto di procedure di investigazioni sul suo conto. Cosa succede a questo punto?
L’informazione di garanzia e l’avviso di conclusione delle indagini
Il primo atto che la Procura della Repubblica emette nei confronti dell’indagato si chiama informazione (o avviso) di garanzia: segue l’iscrizione del nominativo all’interno del registro delle notizie di reato e corrisponde alla comunicazione che sul suo conto sono in corso investigazioni da parte della Procura e dunque un procedimento penale a suo carico. L’informazione viene notificata solo in un caso: ovvero se le autorità devono necessariamente coinvolgere l’indagato, includendo anche un difensore di fiducia per proseguire con lo svolgimento delle indagini, ad esempio nella circostanza di un interrogatorio.
All’interno dell’informazione di garanzia è contenuta la provvisoria imputazione, con l’indicazione degli articoli di legge che la Procura ritiene il soggetto abbia violato, oltre alla descrizione sintetica del fatto di reato. Nel caso in cui le indagini non richiedano il coinvolgimento dell’indagato, tuttavia, l’informazione di garanzia non è necessaria e quindi l’imputato verrà a conoscenza del procedimento solo attraverso l’avviso di conclusione delle indagini.
Che cos’è? Ebbene, è un avviso che informa l’indagato riguardo alla conclusione dell’attività investigativa. Viene consegnato solo quando alle indagini non segue la loro archiviazione, bensì il rinvio a giudizio per l’indagato. Ecco che a questo punto, il soggetto coinvolto – che può essere sottoposto a misure cautelari come gli arresti domiciliari o l’obbligo di dimora se il giudice delle indagini preliminari lo ritiene necessario – può venire a conoscenza degli atti e, entro il termine di venti giorni dalla notifica, presentare memorie, documenti, dichiarazioni e risultati di eventuali investigazioni del difensore per dimostrare la sua innocenza.