Esistono più voci di rimborso collegate alla dichiarazione dei redditi, ma per recuperare subito il dovuto bisogna sbrigarsi.
Coloro che hanno necessità o voglia di ricevere subito il rimborso del della dichiarazione dei redditi, cioè con la prima busta paga disponibile, devono darsi una mossa e presentare tutti i documenti indispensabili entro una data precisa. La data di invio della dichiarazione influisce sempre sulla tempistica del pagamento del credito IRPEF. Prima di capire il limite per un rimborso veloce, è però bene ricordare che il rimborso in sé è sempre garantito anche in caso di ritardo nella presentazione del 730 o del Modello Redditi PF. In teoria, quindi, pagando le opportune sanzioni, è possibile avere un rimborso anche sulla dichiarazione pagata con mesi di ritardo.
La dichiarazione dei redditi, nel 2024, va presentata entro il 30 settembre, quando si tratta di 730. La trasmissione può avvenire online, tramite commercialista, sostituto d’imposta o CAF. E, in genere, i tempi tecnici che occorrono all’Agenzia dell’Entrate per i controlli vari e per la preparazione della procedura possono variare da pochi giorni a mesi.
Però, i più fortunati possono ottenere il rimborso già in primavera, subito dopo aver presentato la dichiarazione. Per chi utilizza il modello Redditi PF, i tempi possono essere più lunghi: in questi casi considerare che il rimborso potrebbe richiedere più di un anno. I fortunati citati poco più su sono i dipendenti, i pensionati e altri soggetti individuati dalla norma possono ricevere il rimborso direttamente dal datore di lavoro con la busta paga o dall’ente pensionistico con la pensione, sempre utilizzando il modello 730.
Poi, dal 2025, la stagione dichiarativa verrà anticipata al primo aprile e anche il rimborso dovrebbe velocizzarsi: le persone fisiche potranno presentare la dichiarazione dei redditi entro il 30 giugno (per chi utilizza il modello cartaceo) o il 30 settembre (con trasmissione telematica).
Rimborso subito se presenti la dichiarazione dei redditi entro questa data
Dipende quindi anche dal datore di lavoro. Colui che è chiamato a liquidare l’eventuale rimborso dopo aver ricevuto il prospetto di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tale prospetto permette dunque ai sostituti di imposta di erogare i rimborsi e segue un calendario preciso. Si parte con la data del 15 giugno, relativa alle dichiarazioni inviate entro il 31 maggio.
In questo caso il rimborso arriverà al contribuente nella busta paga di luglio. La seconda data è quella del 29 giugno per le dichiarazioni inviate entro il venti giugno, con rimborso che arriva dunque ad agosto. Anche se, se si è fortunati, il riborso può anche ricadere sempre nella busta paga erogata a luglio.
Altra data importante è quella del 23 luglio per le dichiarazione inviate tra il 21 giugno e il 15 luglio, con pagamenti che avvengono in genere a settembre. Se il prospetto poi arriva il 15 settembre, il rimborso scatta a ottobre. Il tutto slitta a novembre in caso di prospetto che arriva il 30 settembre. Quindi per avere il rimborso subito, già con la busta paga di luglio, bisogna presentare la dichiarazione entro la fine di maggio.