La legge 18 del 23 febbraio 2024 ha stabilito la proroga della rottamazione quater del 2023. E ora si torna a parlare di una nuova sanatoria.
La legge 18 del 23 febbraio 2024 prevede, per coloro che non hanno pagato tasse e debiti al Fisco, la possibilità di estinguere il debito con 18 rate al massimo. La quarta rata ha avuto scadenza il 5 giugno scorso, la quinta è prevista per il 31 luglio 2024 mentre per la sesta l’intervallo previsto è di quattro mesi e si dovrà pagare entro il 30 novembre di quest’anno.
Grazie alla rottamazione quater i contribuenti con i conti non in ordine la legge prevede la possibilità di estinguerli pagando unicamente le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per il costo delle procedure esecutive e per i diritti di notifica. Sono invece esclude dal debito le dovute altrimenti a titolo di interessi iscritti a ruolo, sanzioni, interessi di mora e aggio.
Cosa non ha funzionato
Nonostante le agevolazioni concesse la rottamazione non è stato un successo. Dal varo della definizione agevolata “quater”, solo la metà dei contribuenti che hanno fatto richiesta di agevolazione in seguito ha provveduto a versare gli importi delle rate. La conseguenza è stata che la metà dei debitori è decaduta dai benefici della rottamazione per aver saltato il pagamento di una rata. Verosimilmente nonostante la frammentazione del dovuto l’importo da estinguere ha rappresentato un ostacolo troppo gravoso per far fronte al pagamento rateizzato. Quanto è stato pagato non è comunque perduto ma i contribuenti, in tal modo, perdono le chances previste dal provvedimento.
La decadenza dai benefici della rottamazione non è una buona notizia per nessuno. Per come è nata la rottamazione è interesse dell’Esecutivo quello di incassare quanto più possibile. Pertanto non sembra da escludersi la possibilità di nuovi provvedimenti legislativi focalizzati a trovare nuove soluzioni per chi è decaduto dalla rottamazione e ad assicurare nuove entrate per l’Erario.
Cosa accade ora
Sulle nuove sanatorie al momento non c’è nulla di definito. La legge di Bilancio è ancora lontana dall’essere delineata dall’Esecutivo e serve un decreto fiscale collegato alla manovra di fine anno per nuove sanatorie. Tuttavia a causa del mancato gettito – si parla di almeno 100 milioni di euro mancanti dalle previsioni d’incasso – non sono escluse nuove riaperture dei termini, concedendo a chi ha saltato delle rate di rientrare nel beneficio della rottamazione, magari pagando insieme le rate saltate e includendo debiti più recenti – quindi realizzati oltre il 30 giugno 2022. Il provvedimento potrebbe dunque essere una proroga secca, concedendo più tempo ai debitori per sanare il dovuto col Fisco senza il peso di sanzioni e interessi
Un’altra ipotesi è più articolata e delinea una riapertura dei termini per aderire alla rottamazione quater con l’obiettivo di coinvolgere, oltre ai contribuenti decaduti, coloro che non erano riusciti a presentare la domanda entro il 30 giugno 2023. Infine resta l’eventualità di una rottamazione ex novo che includerebbe, oltre ai decaduti, anche i contribuenti esclusi dalla sanatoria in corsi, per qualsiasi motivo, con debiti più recenti per sanare – anche in questo caso – il dovuto col Fisco senza il peso di sanzioni e interessi.