Soldi dall’INPS. Ma talvolta il percorso è inverso. Per errore o malafede dobbiamo restituire quanto ricevuto.
Denaro da restituire. Non è raro che l’INPS effettui dei ricalcoli di pensione che fanno emergere dei debiti da parte dei pensionati, importi percepiti e non spettanti. L’INPS arriva quindi a comunicare al pensionato interessato le somme indebitamente percepite. E parte la richiesta di restituzione.
La prima causa è che esistono pensionamenti con alcuni limiti circa la possibilità di lavorare dopo la pensione. In questi casi è severamente vietato arrotondare l’importo della pensione con altri redditi da attività lavorative, sia subordinate che autonome. In particolare oggi ci sono due misure che prevedono il divieto di cumulare redditi da lavoro con redditi da pensione. Le misure in questione sono l’Ape sociale e la quota 103 che consentono solo piccole attività di lavoro autonomo, saltuariamente e senza eccedere i 5.000 euro di reddito per ogni anno solare. Medesimo vincolo vigeva per le vecchie quota 100 e quota 102. Chi è andato in pensione con una di queste 4 misure non può tornare a lavorare continuativamente.
Anche nel caso di assunzioni di pochi giorni e con poca retribuzione, l’INPS chiede la restituzione degli importi percepiti nello stesso anno solare della produzione di quel minimo reddito. E c’è anche il rischio di sospensione della pensione percepita.
Il secondo caso è quello delle prestazioni nella pensione collegate a situazioni reddituali e familiari del pensionato. Maggiorazioni sociali, integrazioni al trattamento minimo, quattordicesima e assegni familiari sono trattamenti che possono essere percepiti insieme alla pensione, ma sono soggetti a conferme, verifiche e adempimenti annuali, producendo le dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate, in modo tale che l’INPS interrogando anagrafe tributaria e banche può verificare se i limiti di reddito utili alla maggiorazione, non sono stati superati. Se il pensionato non è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi è comunque obbligatorio presentare all’INPS il modello RED a febbraio di ogni anno.
L’INPS nella comunicazione di indebito procede anche a stabilire come recupererà le somme. Può essere imposto di versare tutto insieme l’indebito, con il codice PagoPa necessario per saldare il tutto. Diversamente l’INPS può recuperare le somme con una trattenuta sulla pensione. L’interessato può farsi autorizzare dall’INPS a delle trattenute meno esose con il debito frammentato in più mesi in base alle sue reali possibilità economiche.
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