C’è il rischio concreto che molte persone possano finire nella morsa dei debiti. Ecco una legge che prova ad aiutarle
Nel 2023, la Legge sul Sovraindebitamento 3/2012 ha subito significative modifiche con l’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Questi cambiamenti hanno potenziato gli strumenti disponibili per aiutare non solo imprenditori e professionisti, ma anche cittadini comuni a liberarsi dai debiti eccessivi. Di seguito, vediamo chi può aderire a questa legge e come funziona la procedura.
L’Italia vive una situazione molto complicata sotto il profilo economico. Non è inusuale, dunque, che alcune persone possano finire nella morsa dei debiti. Una morsa che, con il tempo, può diventare sempre più stretta, fino a strozzare i cittadini. Il rischio è quello di non riuscire a saldare il debito, con conseguenze gravissime, sia per ciò che riguarda la prostrazione fisica, ma anche il rischio di finire nelle mani degli strozzini. Anche per questo, il Governo ha deciso di intervenire.
Tutto ciò prevede un vero e proprio piano in cui, dopo l’approvazione, il debitore può iniziare a pagare i propri debiti in modo agevolato, secondo le modalità e le tempistiche definite nel piano di soluzione della crisi. Questo processo permette al debitore di gestire i debiti in maniera sostenibile, alleviando la pressione finanziaria e offrendo una via d’uscita dal sovraindebitamento.
Le categorie di persone che possono usufruire delle disposizioni della legge sul sovraindebitamento includono imprenditori commerciali, piccoli imprenditori non soggetti a fallimento, cittadini comuni, soci di società di persone (come Snc e Sas), liberi professionisti e familiari dei sovraindebitati. Come è facile vedere, dunque, si tratta di una vasta platea di cittadini e contribuenti, che ora possono avere un po’ di ossigeno.
L’adesione alla legge sul sovraindebitamento, modificata nel 2023, segue una procedura specifica che richiede il rispetto di determinate regole. Innanzitutto, il debitore deve presentare un’apposita domanda al giudice del tribunale civile competente per territorio. Una domanda che, evidentemente, andrà valutata dalla segreteria dei tribunale. Superato questo step, la segreteria trasmette al debitore un preventivo dei costi della procedura, che include il compenso del gestore della crisi. Un gestore della crisi sarà poi nominato per verificare la situazione di sovraindebitamento del debitore. Dopo aver esaminato tutta la documentazione, il gestore suggerisce al debitore il miglior piano di soluzione della crisi. Questo accordo andrà poi omologato.
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