Subire un danno per colpa o dolo altrui. Non sempre ci accorgiamo delle conseguenze ma ci sono. E posso essere quantificate. Ecco come.
Le molteplici vicissitudini della vita ci espongono ogni giorno, più o meno consapevolmente a dei rischi. Possiamo subirli o provocarli. E allora si apre uno scenario del tutto nuovo per noi e per gli alti. Il problema del danno, che ci può vedere autori o vittime. La casistica è sterminata. Ma è possibile individuare alcuni principi chiave.
Qui vedremo cosa e come ottenere un risarcimento danni per mancato guadagno che comunemente viene chiamato risarcimento danni per lucro cessante. Il risarcimento, in questo caso, si identifica non conseguimento di una somma di denaro a causa di un comportamento illecito. Ecco come funziona, a grandi linee.
I comportamenti illeciti possono essere molteplici. Si va dagli incidenti stradali, agli infortuni sul lavoro, passando per i casi di malasanità. Ma, dicevamo, la casistica è ampia quanto lo sono le attività umane e le loro conseguenze. Il danno da mancato guadagno è un tipico danno economico. Si verifica quando una persona o un’impresa subisce una perdita di profitto o di rendita a causa diretta di un evento non giustificato. Questo danno è differente dal danno morale o biologico, perché in questo caso la quantificazione del pregiudizio – ed il conseguente risarcimento – non tiene conto delle sofferenze fisiche o psicologiche causate dal comportamento illecito.
In termini giuridici il danno da mancato guadagno, insieme a quello da danno emergente, fanno parte del danno inteso come afferente alla sfera economica, il cosiddetto danno patrimoniale. Il riferimento normativo è dato dall’articolo 1223 del Codice Civile che contiene questa definizione: “Il risarcimento del danno per l’inadempimento o per il ritardo deve comprendere così la perdita subita dal creditore come il mancato guadagno, in quanto ne siano conseguenza immediata”.
Con queste parole di si intende per danno ogni reale diminuzione del patrimonio, ovvero tra il valore suo ed il valore che esso avrebbe avuto. Si può avere un danno sia se il patrimonio viene diminuito, ma anche se non si accresce a causa di un ritardo o un inadempimento. Pertanto tramite un risarcimento del danno si dovrà reintegrare il danneggiato alla sua precedente situazione patrimoniale.
Non è sempre facile la quantificazione di questo tipo di danno, perché il giudice dovrà fare una valutazione di quali opportunità di guadagno sono state pregiudicate. Ma se si è in grado di fornire prove esatte e oneste si potrà chiedere un risarcimento, specificando anche l’entità dell’ammontare perso.
Un Giudice chiamato a esprimersi su un risarcimento danni per incidente stradale, dovrà tenere conto sia dei danni materiali sia dei danni biologici subiti dalle vittime, ma anche dei danni da mancato guadagno prodotti dall’impossibilità della vittima dell’incidente di continuare con la sua normale vita lavorativa a causa del sinistro stradale.
I danni che possono essere presi in considerazione sono l’impossibilità all’utilizzo di un bene e i danni futuri, provocati dalla diminuzione o perdita della capacità lavorativa, generica o specifica. Con perdita di capacità lavorativa generica si intende l’impossibilità di svolgere qualsiasi mansione. Con perdita di capacità lavorativa specifica si intende l’impossibilità di svolgere una determinata attività, ma con la possibilità di trovare una diversa mansione altrove. La differenza è rilevante e inciderà sull’ammontare dell’eventuale risarcimento riconosciuto dal Giudice.
Il risarcimento al quale si ha diritto per un mancato guadagno, si può calcolare moltiplicando il reddito perso utilizzando la retribuzione media della vita lavorativa dell’interessato e della categoria lavorativa di appartenenza.
Come abbiamo visto, quello del sinistro stradale è solo uno dei casi in cui il criterio del danno si applica. Ma ci sono altri ambiti, sebbene meno evidenti, dove il principio trovo applicazione. Recentemente il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 6756 del 4 maggio 2023, ha stabilito che il locatore ha diritto al risarcimento del danno da perdita di chance non solo se il conduttore restituisce tardivamente l’immobile ma anche quando lo stesso immobile non può essere dato ad altri per via di interventi di cui il proprietario deve farsi carico per riparare i danni arrecati dall’inquilino.
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