Il famoso “Cristo di Maratea” si trova in una condiziona di pericolo: è scattato l’allarme e si cerca di trovare soluzioni per salvarlo.
Sulla cima del monte San Biagio, che sovrasta la cittadina di Maratea in provincia di Potenza si trova un’imponente e affascinante statua: è la Statua del Redentore, chiamata anche Cristo Redentore. È composta da un particolare impasto a base di cemento unito a scaglie di marmo di Seravezza. L’artista che ha realizzato questa grande statua tra il 1963 e il 1965 è il fiorentino Bruno Innocenti.
Ha un’altezza di 21, 15 m e per la sua dimensione si colloca tra le più maestose statue che si trovano in Italia. Sorge in un punto in cui prima c’era una croce di ferro a ricordare uno specifico evento: l’assedio da parte di un contingente di soldati francesi nel 1806. Dal momento che la croce veniva spesso abbattuta dai fulmini era stato deciso di sostituirla e così ha preso forma questa statua.
Nel 2014 si è costituita la Fondazione Cristo di Maratea Onlus, con l’obiettivo della manutenzione, della tutela e della valorizzazione della statua che rappresenta un elemento di attrazione turistica culturale e religiosa. Adesso è scattato un allarme: la statua è in serio pericolo. A denunciare ciò che sta accadendo è il Cseres (Centro studi e ricerche economiche e sociali).
Sono stati numerosi gli avvertimenti del pericolo che sta correndo la statua del Cristo Redentore di Maratea negli ultimi mesi. È questa la denuncia del Cseres che afferma come pezzi di del monumento si sono sgretolati e sono caduti a terra. Quella che è considerata come la “perla del Tirreno” è a serio rischio.
La denuncia riguarda anche la mancanza di interventi per mettere un argine a questa situazione e correre ai ripari salvaguardando un bene così prezioso per il territorio. Ad oggi non è stato effettuato nessun intervento di messa in sicurezza e di tutela. La piattaforma Change.org su organizzazione di alcuni cittadini di Maratea ha dato vita ad una petizione: “Salviamo il monumento del Cristo Redentore“. La richiesta è di “un intervento straordinario per necessità e urgenza“.
La petizione sottolinea lo stato di avanzato degrado in cui versa la statua sia all’esterno che all’interno, in tutte le sue parti. La proprietà del monumento è dell’ente comunale che è stato più volte sollecitato ad intervenire. La statua è per legge vincolata alla tutela ed è riconosciuta come bene culturale. Non si spiega perciò il motivo di questa mancanza di cura. La petizione va avanti nella speranza che si adottino al più presto soluzioni ed interventi concreti di messa in sicurezza e di restauro delle parti danneggiate.
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