Crediti non riscossi, dopo 5 anni il Fisco si arrende

Una resa o quasi, da parte del Fisco, per i debiti di difficile recupero. La riforma della Riscossione prevede anche questo.

Il Decreto Riscossione  è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 agosto e riguarda il discarico automatico delle cartelle non riscosse dopo 5 anni e la rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 120 mesi. Il provvedimento include la riorganizzazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione attraverso la riduzione del magazzino dei debiti.

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Cosa fa l’Agenzia delle ntrate quando non riscuote un credito? – Foto: ANSA – Ecodibasilicata.it

Dopo 5 anni si ferma tutto o quasi

Il discarico automatico in particolare prevede che “Le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento sono automaticamente discaricate secondo quanto stabilito con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze”. Si tratta di un’operazione che ha lo scopo di svuotare il mare di cartelle che sta paralizzando il mazzino della riscossione. Una mole enorme di debiti mai saldati e mai più esigibili, perché riferita anche a persone defunte, nullatenenti, e non più reperibili.

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A volte non pagare è un bene – Foto. Ecodibasilicata.it

E’ dunque in atto una diversa politica per la riscossione. Con la drastica riduzione del magazzino si vuole fare in modo che i crediti da riscuotere non si stratifichino più e che i crediti inesigibili non vadano a sottrarre energie a chi si deve occupare del recupero. Con la pubblicazione in GU, il decreto è entrato in vigore ma molte delle disposizioni saranno operative  a partire dal 1° gennaio 2025.

L’l’Agenzia delle Entrate Riscossione, nel corso degli anni, è stata chiamata a recuperare crediti con poche possibilità di essere recuperati: questo ha portato all’accumulo di migliaia e migliaia di crediti inesigibili.

Discarico della cartelle non significa stralcio

Tuttavia il discarico non è un stralcio cartelle a fronte di un pagamento ridotto da parte del contribuente. Queste non verranno automaticamente cancellate e cestinate, l’ente creditore potrà decidere di adottare 3 soluzioni diverse.

Con la riforma cambia anche il sistema di rateizzazione delle cartelle di pagamento. Per i debiti inferiori o pari a 120 mila euro, verrà concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, con questa modalità: fino 84 rate nel 2025 e 2026; fino a 96 rate nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili; fino a 108 rate nel 2029 e 2030
dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate. In caso di comprovato peggioramento della situazione economica del debitore, il periodo può essere prorogato di una sola volta per un periodo di pari durata

 

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