Una semplice moneta può trasformarsi in un ricco bottino record: una semplice asta mostra l’immenso valore di un pezzo pregiato e raro. Controlla subito, potrebbe essere in casa o in qualche cassetto dei ricordi.
La rarità delle monete dipende certamente dalla tiratura: più è limitata e maggiore sarà il valore. A questo bisogna ovviamente aggiungere qualche eventuale errore di conio e in particolare le condizioni. Una moneta fior di conio – ovvero tenuta in maniera ottimale – vale molto di più rispetto ad una con evidenti segni di usura. Basta un semplice controllo, da parte di un esperto di numismatica, per comprendere quanto valga la moneta ritrovata.
Una moneta diventa rara seguendo tutta una serie di elementi già spiegati, ma ci sono altri aspetti che possono renderla veramente unica. Mai come in questi casi bisogna prestare la massima attenzione ed evitare di tralasciare anche il minimo sospetto. Una opportuna valutazione potrebbe rivelarsi decisiva, in un senso o nell’altro. A prescindere da questo, intanto, una moneta è stata battuta all’asta per una cifra pari a 162mila euro.
Si tratta della moneta rara greca – meglio conosciuta con il valore nominale di 50 dracme – venduta ad un’asta in Svizzera per una cifra di 162mila euro. Tutto risale a novembre 2023, precisamente ad un’asta al cui centro erano presenti diversi monete storiche. Ma qual è la particolarità di un pezzo così ambito e pregiato? Di queste monete ne esistono soltanto 182 esemplari, coniate all’epoca presso la Zecca di Stato a Parigi.
Ma all’epoca dei fatti – moneta emessa dal Governo della Grecia nel 1876 – l’intenzione era quella di promuovere in tutto il mondo la grandezza della Grecia, da qui la prosecuzione del modello europeo nel coniare le monete d’oro. Mai come in questo caso si è trattato di una moneta trovate nelle migliori condizioni possibili, specialmente se paragonata con quelle ritrovata sul mercato negli ultimi anni. Il pezzo è certificato MS65+, chi l’ha acquistata ha invece dovuto sborsare 162mila euro.
Le sorprese non finiscono però qui perché da una semplice asta, infatti, 5 dracme del 1833 sono stati venduti a circa 8.500 euro. Si tratta in questo caso della prima moneta d’argento coniata dalla Zecca di Stato della Grecia. La rarità del pezzo ha permesso di arrivare a questa cifra, ma con condizioni migliori il valore sarebbe stato certamente più alto. E per 100 dracme del 1935 un acquirente ha speso circa 32mila euro.
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