Le Partite Iva in Italia sono tante, ora chi si trova in difficoltà può usufruire del concordato fiscale, ecco chi ne ha diritto e in cosa consiste.
Si tende spesso a pensare che le Partite Iva siano esclusivamente i grandi imprenditori che gestiscono aziende importanti, ma si tratta di una definizione che non corrisponde in molti casi alla realtà. A propendere per questo regime fiscale possono essere anche i free lance che hanno la necessità di regolamentare le loro collaborazioni, pur sapendo che si può optare per la ritenuta d’acconto solo se non si superano i 5 mila euro lordi l’anno.
Non mancano inoltre le situazioni in cui si decide di mettersi in proprio dopo avere perso il lavoro, per questo si sceglie di concentrarsi su alcune attività in cui si è particolarmente bravi e utilizzarlo come fonte di guadagno. Non è detto però che chi si trova in questa situazione possa avere redditi elevati, al punto tale da essere in difficoltà a gestire tutte le spese.
Il concordato fiscale è ideale per le Partite Iva
Le Partite Iva, come tutti sanno, devono pagare in autonomia tasse e contributi, anche se spesso gli importi previsti in questi casi sono tutt’altro che bassi. C’è però un principio che piace spesso a poche persone, ma che è inevitabile rispettare, una delle rate riguarda infatti la necessità di pagare in anticipo quello che si pensa di guadagnare pur senza averne la certezza. in più occasioni si è parlato della necessità di modificare questa normativa, ma niente è stato ancora fatto.
Ritrovarsi con una serie di debiti da pagare non è quindi così insolito, anche da parte di chi tende sempre a essere in regola, a maggior ragione in un periodo come questo che risulta essere difficile un po’ per tutti. Ora è possibile usufruire di una misura che può essere provvidenziale per molti, il concordato fiscale con valenza biennale.
Grazie a questo provvedimento i titolari di partite Iva possono definire in anticipo le imposte dovute per due anni (2024 e 2025), sulla base di una proposta fatta dall’Agenzia delle Entrate, che tiene conto dei dati di cui è già in possesso, così da stabilire quanto sia dovuto. Si tratta di una soluzione che è pensata appositamente per gli ISA e i regimi forfettari, così da avere la garanzia che non sia necessario versare altro. E’ però indispensabile non avere importanti debiti tributari per averne diritto, oltre a non avere reati penali nei tre anni precedenti.
Il vantaggio di una proposta simile non è difficile da individuare. Si ha innanzitutto modo di avere certezze su quanto si dovrà saldare per ben due anni, così da ridurre i dubbi. Le sorprese vengono così ridotte nelle fasi in cui sono previsti i controlli da parte dell’ente.
I rischi da considerare
Accettare il concordato fiscale per le Partite Iva può essere quindi un beneficio importante, ma è bene comunque agire con cautela prima di dare l’ok definitivo. Una volta dato l’ok alla proposta, non è infatti più possibile recedere, per questo diventa determinante rispettare gli obblighi, in caso contrario tutti i benefici decadranno.
E’ inoltre bene valutare se l’offerta sia davvero conveniente, chi ha redditi che possono variare nel corso del tempo dovrebbe valutare una soluzione alternativa.