Se ricevi l’assegno NASpi da parte dell’INPS, hai comunque diritto alla tredicesima? Ecco tutte le informazioni necessarie sulla situazione.
La NASpi, o Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego, è l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS mensilmente. Si tratta di un aiuto importante per chi ha perso il lavoro per cause involontarie, che siano licenziamento o altre situazioni come le dimissioni per giusta causa (per esempio quando lo stipendio non viene pagato regolarmente).
La NASpi spetta anche in caso di crisi d’impresa. È riservata a tutti i lavoratori recentemente disoccupati che hanno almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti. Da premettere che la NASpi è una misura assistenziale, il cui scopo è ammortizzare il problema della perdita del lavoro.
Non è un’indennità sostitutiva e dura massimo due anni. L’importo mensile è, inoltre , variabile, corrispondendo a circa metà delle settimane contributive nel quadriennio precedente al licenziamento.
A questo vanno poi applicati vari cambiamenti: la NASpi è pari al 75% della retribuzione massima se l’importo risultante è inferiore ai 1.352,19 euro, e si aggiunge il 25% del differenziale al di sopra. Il limite massimo è di 1.470,99 euro.
Non solo: bisogna considerare che la NASpi diminuisce di 3% al mese a partire dal sesto mese di fruizione (ottavo per gli over 55), e come già detto dura massimo 24 mesi. Sotto queste prospettive, per trarne il massimo, è normale chiedersi se la NASpi ha diritto alla tredicesima.
Questa viene erogata a dicembre e corrisponde, essenzialmente, a un mese intero di stipendio in più. Chiarito questo, andiamo a vedere come funziona la NASpi riguardo alla tredicesima.
NASpi e la tredicesima: la risposta dell’INPS
Purtroppo le regole parlano chiari: la NASpi non prevede erogazione della tredicesima, limitandosi alle 12 mensilità normali. Inoltre, la NASpi viene sempre corrisposta nel mese successivo, quindi a dicembre verrà pagata la mensilità di novembre, e a gennaio quello di dicembre e così via.
In entrambi i casi ci sarà un solo assegno INPS. Stessa regola per le altre indennità analoghe, come la Dis-coll e la disoccupazione agricola, che non prevedono la tredicesima.
Le tredicesime pagate dal datore prima della fine del trattamento di lavoro, però, rientrano nel calcolo dell’importo NASpi. Il calcolo della NASPI, infatti, include tutti gli emolumenti versati al dipendente nel quadriennio antecedente, e questo include la tredicesima. Quindi, anche se non viene pagata direttamente, la NASpi include comunque la quota relativa alla tredicesima nell’importo mensile.