Donazione di una casa ai figli: a quali spese notarili si va incontro e quali sono le regole a cui attenersi? Ecco tutto quello da sapere.
La donazione di un immobile, molto spesso di una casa, è in genere un evento estremamente piacevole che viene vissuto con grande gioia e soddisfazione. Per evitare di incappare in problemi legali o in brutte sorprese, però, è necessario eseguire correttamente la donazione ma soprattutto sostenere una serie di spese che variano a seconda della parentela tra donatore e destinatario della donazione e valore complessivo dell’immobile.
Va innanzitutto specificato che la donazione va sempre eseguita su un immobile già in possesso del donatore o che viene acquistato da donatore ma intestato a chi riceve la donazione. Non si può mai donare una proprietà futura, che cioè si ha intenzione di acquisire.
La donazione dovrà essere trascritta nei registri pubblici immobiliari e volturata al catasto. La donazione inoltre andrà notificata a un notaio che dovrà essere testimone della volontà del donatore di effettuare la donazione ma anche del destinatario di riceverla. Per quanto sia raro, infatti, che chi riceve il dono non lo accetti, nel caso di un suo rifiuto non si potrà procedere a una “donazione coatta”, quindi l’intero procedimento sarà annullato.
Le spese notarili da sostenere per una donazione di immobile variano a seconda del valore dell’immobile, dell’ubicazione dell’immobile in questione ma anche sulla base delle tariffe del notaio che procederà alla notifica dell’atto.
La base imponibile corrisponde al valore catastale dell’immobile e va calcolato rivalutando la rendita catastale del 5% e moltiplicandola per un coefficiente che varia a seconda della categoria dell’immobile.
Oltre a questo ci saranno:
L’imposta di donazione varia a seconda del legame di parentela che intercorre tra il donatore e chi riceve il dono. Se si decide di donare a un figlio un immobile fino a un milione di Euro allora non si dovrà versare alcuna imposta di donazione. Se invece il valore sarà superiore si dovrà versare il 4% della cifra che supera il milione. Lo stesso principio si applica a tutti gli altri parenti prossimi del donatore: quindi coniuge, genitore, nonno, nipote, a eccezione dei fratelli, per i quali vigono regole differenti.
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