Che destino ci attende con cartelle esattoriali non pagate? Ecco cosa accade a trascurare i debiti per troppo tempo.
Le cartelle esattoriali non possono essere trascurate con superficialità perché rappresentano un titolo esecutivo che dà possibilità all’erario di arrivare ai conti correnti, agli stipendi, alle pensioni e sulle proprietà dei debitori
Ma molto cambia grazie al Decreto Riscossione pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 8 agosto. Due novità di rilievo per le cartelle esattoriali, soprattutto per chi ha difficoltà di pagamento.
Nel decreto c’è il riordino della riscossione che si è reso necessario per via dell’elevatissimo numero di cartelle, che l’Agenzia delle Entrate ha da incassare, molte delle quali non più incassabili. Nel decreto si provvede a dare facoltà all’Agenzia di azzerare le cartelle per le quali i tentativi di incasso hanno superato i 5 anni.
Per le cartelle che da 5 anni non vengono riscosse nonostante i tentativi, l’Agenzia può decidere di cancellare i debiti dall’elenco a carico di un contribuente chiamato estratto di ruolo. Tuttavia le cartelle cancellate dagli estratti di ruolo non significa il conseguente azzeramento dei debiti di un contribuente. Infatti la cartella verrà azzerata, ma il debito tornerà in mano agli enti che chiedevano il pagamento. E sarà l’ente creditore a decidere le mosse successive. Questo significa che potrà decidere di incassare comunque il credito, o almeno tentare di farlo.
L’ente ha tre vie diverse. Potrà provvedere autonomamente e allora al contribuente potrà arrivare una notifica di pagamento da parte del Comune nel caso di debito relativo a IMU, TASI oppure dalla Regione per il bollo auto o dall’Agenzia delle Entrate per IRPEF, IMU e così via dicendo. L’ente creditore potrà tentare la riscossione privata, tramite agenzie preposte o un ritorno alla riscossione tramite l’Agenzia delle Entrate.
Per i contribuenti in difficoltà economica per le cartelle che non finiscono nel cestino perché vecchie di 5 anni dal 2025 ci sarà la possibilità di chiedere la rateizzazione maxi delle cartelle esattoriali. Oggi si possono avere massimo 72 rate mensili o 120 rate ma solo di fronte a gravissime problematiche economiche del contribuente ma queste difficoltà che devono essere ben documentate, magari usando l’ISEE per esempio. Tuttavia nel 2025 e per il biennio 2025-2026 le rate ordinarie, quindi senza dover documentare nulla, saliranno a 84. Dal 2027 e per il biennio 2027-2028 si passerà a 96 rate ordinarie. Infine nel biennio successivo si salirà a 108 rate, fino a giungere dal 2031 a 120 rate per tutti.
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