Importanti cambiamenti sul fronte previdenziale nel 2024: cambieranno gli importi delle pensioni, anche di invalidità.
Sarà un anno ricco di novità quello che inizierà tra pochissime settimane. I cambiamenti più importanti riguarderanno le pensioni: gli importi degli assegni subiranno modifiche di rilievo.
Anno nuovo e pensioni nuove. Alcuni ci guadagneranno e altri meno ma, in ogni caso, gli importi degli assegni previdenziali cambieranno per tutti. Il cambiamento sarà determinato da una nuova rivalutazione. Pochi giorni fa da Palazzo Chigi è arrivata la conferma ufficiale: nel 2024 la rivalutazione delle pensioni sarà del 5,4%. Molto più bassa rispetto a quella del 2023 che è stata addirittura dell’8,1%.
Alla rivalutazione annua che riguarderà tutte le pensioni se ne aggiungerà un’altra del 2,7% che, però, si rivolgerà unicamente agli assegni pari o inferiori al trattamento minimo dell’Inps che, il prossimo anno, corrisponderà a 567 euro. La rivalutazione coinvolgerà anche le pensioni di invalidità e le prestazioni di carattere assistenziale. Dal 2024, pertanto, cambieranno tutti gli importi. Alcune fasce reddituali beneficeranno di importi notevolmente più alti mentre altri subiranno delle penalizzazioni.
Pensioni: i nuovi importi del 2024
Il nuovo anno inizierà molto bene per i pensionati grazie ad una nuova rivalutazione del 5,4% degli assegni previdenziali. La rivalutazione riguarderà anche le pensioni di invalidità il cui importo sarà più alto a partire da gennaio.
Come annunciato da Palazzo Chigi pochi giorni fa, nel 2024 la rivalutazione delle pensioni sarà pari al 5,4%. Ma questa percentuale- che corrisponde al 100% del tasso dell’inflazione- sarà applicata solo alle pensioni che non superano di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps che, in Italia, rappresentano il 54% di tutte le pensioni. Le pensioni di 1000 euro al mese, ad esempio, avranno un incremento di 54 euro; quelle di 2000 euro al mese aumenteranno di 108 euro.
Tutti gli altri assegni saranno comunque rivalutati ma in percentuali più basse. In particolare subiranno una brutta stangata le pensioni più alte, quelle che superano di 10 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Per questi assegni la rivalutazione era già passata dal 75% al 32% e, il prossimo anno, scenderà ulteriormente fino ad arrivare al 22%.
Le pensioni il cui importo è compreso tra 4 e 5 volte il trattamento minimo saranno rivalutate dell’85%, gli assegni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo saranno rivalutati del 53%. Rivalutazione del 47% per le pensioni comprese tra 6 e 8 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps e del 37% per gli assegni previdenziali tra 8 e 10 volte il minimo.
Per quanto riguarda gli assegni di invalidità civile totale o parziale o gli assegni per cecità e sordità, la rivalutazione sarà al 100%, qui di del 5,4%. Le pensioni di invalidità, quindi, il prossimo anno passeranno da 316 euro a 333. Quelli per i ciechi non ricoverati passeranno da 342 euro a 360 euro. Inoltre aumenteranno le soglie per averne diritto. La soglia reddituale massima per poter ricevere la poter ricevere la pensione di invalidità, il prossimo anno salirà a 18.500 euro annui lordi.