Tra i buoni fruttiferi postali, uno in particolare sembra essere il più scelto dagli italiani. Scopri se conviene davvero e come agire.
Quando si parla di risparmio le modalità sono davvero tante e vanno da chi preferisce ricorrere al classico salvadanaio (magari riveduto in chiave moderna) in cui conservare qualcosina ogni giorno ai depositi veri e propri che si possono fare sia in banca che alle poste.
Questi hanno solitamente svantaggi e vantaggi che aumentano in base ai pericoli. Unica eccezione è quella dei buoni fruttiferi, che si fanno alle poste e che essendo legati ai titoli di Stato non hanno rischi portando, di contro, ad incrementi davvero minimi. Ne vale, quindi, la pena? Scopriamolo insieme.
Buoni fruttiferi postali: qual è il più sottoscritto e ne vale la pena?
Tra i buoni postali emessi dalla Cassa depositi e prestiti e distribuiti da Poste italiane, uno in particolare risulta essere quello maggiormente scelto. Si tratta del buono 3×2 (Serie TF106A231228). Questo ha un rendimento modesto ma crescente e costante nel tempo e, come per tutti, è possibile sbloccarlo in anticipo ottenendo così solo gli interessi maturati. Stiamo parlando, insomma, di un prodotto che pur maturando lentamente non sottopone ad alcun tipo di rischio.
Di contro, ovviamente, ha una crescita solo dopo tre anni per sei della sua durata e, come già anticipato, è davvero minima. Come capire, quindi, se conviene o meno? Tutto dipende dal capitale da investire che si ha a disposizione. Perché se è vero che avendo una buona base economica si possono tentare più manovre mettendo anche a rischio delle piccole cifre a fronte di introiti più alti, è anche vero che il buono fruttifero rimane una garanzia per chi ha una piccola somma che desidera investire nel lungo tempo.
In questo caso il 3×2 si rivela davvero ottimo in quanto a fronte di un introito piccolo non pone vincoli di alcun tipo e non sottopone a nessun rischio. Quanto agli interessi che è possibile maturare, sul sito delle poste è possibile effettuare una simulazione di prova in modo da avere un’idea del ricavato finale. In linea generale, con il 3×2 in sei anni, su un investimento di 5000 euro, è possibile guadagnarne circa 600.
Piccola cifra che, però, si rivela sempre migliore rispetto all’idea di tenere i soldi nel salvadanaio. Dopotutto si tratta comunque di soldi e anche il più esiguo introito può sempre fare la differenza. Una certezza che è probabilmente valida per tanti, visto che a oggi questo buono fruttifero è tra i più scelti ogni giorno e ciò a prescindere dall’avere o meno in libretto postale.