Alessandro Amadori sarebbe stato scelto dal Governo per lavorare sul progetto di educazione di genere nelle scuole, ma è già stato travolto dalle polemiche per le polemiche contenute in un libro da lui pubblicato.
Alessandro Amadori, docente a contratto di psicologia all’Università Cattolica di Milano, è stato chiamato dal Governo a guidare il gruppo di lavoro che ha elaborato il progetto di educazione affettiva e sentimentale nelle scuole. Un tema centrale, ancora di più in questi giorni in cui il Paese è sconvolto dalla storia di Giulia Cecchettin, la giovane studentessa universitaria uccisa dall’ex fidanzato. Amadori, però, è finito al centro della polemica per i contenuti di un libro da lui pubblicato in passato. Si intitola “La Guerra dei sessi” ed è stato pubblicato nel 2020 e scritto insieme a a Cinzia Corvaglia.
Le idee di Amadori sulle donne
Al suo interno, il consulente del Governo afferma che “anche le donne sanno essere cattive, persino estremamente cattive, per quanto in modi e forme differenti da quelli degli uomini“. Non solo: parla anche del rischio di una “ginarchia” dove amazzoni giustiziere vendicano il genere femminile squalificando quello maschile. E, ancora, in un capitolo dal titolo ‘Il diavolo è anche donna’, Amadori riprende il punto di vista secondo il quale le donne sono cattive, a partire dalle figure bibliche, fino a Lucrezia Borgia e alle donne di oggi, e ipotizza una sorta di “guerra dei sessi” che vede da una parte i femminicidi, “purtroppo la tragica, brutale concretizzazione della cattiveria maschile” e dall’altra “la cattiveria femminile“.
Amadori e Governo: polemiche sì, ma niente dimissioni
A lanciare la polemica è stato il quotidiano Domani, che ha per primo riportato lunghi stralci dell’opera di Amadori. Polemiche che ci hanno messo molto poco a divampare. Le opposizioni, spiega l’Ansa, hanno chiesto “una informativa urgente del ministro Valditara sulle indiscrezioni apparse oggi sul quotidiano Il Domani circa il ruolo di Alessandro Amadori come coordinatore del gruppo e del progetto che riguarda l’educazione alle relazioni nelle scuole, che lo stesso ministro ha costituito e che domani verrà presentato“.
Il ministro Valditara ha, però, rispedito tutto al mittente: “Basta polemiche, anche un po’ squallide – ha attaccato – In giornate di questo tipo e di fronte a una intenzione così forte e ferma di questo Governo, di questo ministro, ma prendo atto anche dell’onorevole Schlein, di affrontare decisamente questo tema, basta polemiche anche un po’ squallide. Concentriamoci sulle cose importanti e non sulle polemiche“. Valditara ha poi aggiunto che “non c’è nessuna consulenza affidata a nessuno. C’è un progetto che è stato fatto, scritto dal Dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito, un progetto che è il frutto di un ascolto ampio, le tante associazioni ci hanno fatto pervenire molti suggerimenti, molte proposte di modifiche, l’Ordine degli psicologi ci ha fatto anche delle correzioni importanti. È un progetto questo che presento io e firmo io. Il resto sono polemiche che stanno a zero“.
E Amadori? A chi gli ha chiesto conto delle dimissioni ha risposto picche: “Assolutamente no – ha detto – Nel libro non c’è nessun intendimento anti-femminile ma quello di arrivare a una nuova alleanza tra i generi“.