È stato approvato il bonus matrimonio 2024, misura che sarà concessa ovviamente solo se in possesso di alcuni requisiti.
Sposarsi per alcune coppie rappresenta la realizzazione di un sogno. Chi vive queste sensazioni fa il possibile per curare ogni dettaglio, oltre ovviamente a sperare che non ci possano essere imprevisti che possono modificare i piani.
Per far sì che questo possa davvero avvenire, però, spesso sono necessari non pochi soldi, al punto tale da arrivare a risparmiare e fare grossi sacrifici già diverso tempo prima. Anche questo potrebbe non bastare, nonostante alcuni possano avvalersi dell’aiuto delle loro famiglie di origine. Per questo per alcuni potrebbe essere provvidenziale sfruttare il bonus matrimonio 2024.
Avere un aiuto economico in alcuni momenti può essere davvero provvidenziale, compresa la fase in cui ci si sta dedicando alla preparazione delle proprie nozze e si vorrebbe rinunciare almeno possibile. Del resto, tutti si augurano di doversi sposare solo una volta nella vita, per questo non può che esserci il desiderio che tutto sia perfetto o quasi.
Per chi si trova in questa situazione è così disponibile il bonus matrimonio 2024, pensato per alcune categorie di lavoratori che pronunceranno il fatidico sì. È il caso di lavoratori marittimi di bassa forza, lavoratori a domicilio, operai e apprendisti operai, dipendenti di aziende industriali, artigiane e cooperative.
L’entità dell’agevolazione varia però a seconda dei casi. I marittimi avranno diritto a otto giornate retribuite, con una detrazione del 5.54%. Gli operai e gli apprendisti, oltre ai lavoratori a domicilio, possono invece ottenere sette giornate retribuite, sempre con la stessa detrazione. I giorni di retribuzione per chi ha un part time verticale sono invece pari a quanto previsto nel contratto, sempre con la stessa detrazione.
Chi è interessato al bonus matrimonio 2024 dovrebbe affrettarsi. È necessario infatti presentare la richiesta entro un anno dal giorno in cui sono in programma le nozze attraverso l’INPS. Ci sono però anche altri requisiti ben precisi che dovrebbero verificarsi per averne diritto, ecco quali:
La lega ha invece presentato una proposta simile, di cui si era già parlato nel 2022 alla Camera, destinata però a chi si sposa in Chiesa, che permetterà di avere un rimborso che si applica all’imposta lorda Irpef del 20%, riconosciuto all’interno della dichiarazione dei redditi nella sezione “spese documentate” che riguardano la celebrazione del matrimonio religioso. È necessario però avere meno di 35 anni, essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno dieci anni e un Isee non superiore a 23 mila euro a coppia.
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