L’INPS continua a tenere sulla corda decine di migliaia di famiglie: il bonus c’è ma non c’è, e nessuno sa spiegarsi l’intoppo.
Il bonus, che dovrebbe essere già pienamente attivo per tantissime famiglie ed essersi tradotto in rimborso spese, non è ancora arrivato. E non si è nemmeno capito bene quale sia il vero problema in sé che impedisce di fatto la corretta erogazione dei soldi promessi. L’INPS ha parlato di un generico intoppo dovuto al cambio del sistema gestionale. Una questione tecnologica relativa a un update. Poi ha anche accennato a un problema di comunicazione.
Morale della favola: la questione del bonus fantasma sta continuando a tenere sulla corda tutte le famiglie che si aspettavano di ricevere i soldi per cui avevano fatto mesi fa domanda. Il bonus in questione è quello asilo nido. Un aiuto economico sotto forma di rimborso delle rette volto a coprire fino a undici mensilità per i bimbi da zero a tre anni.
Il bonus asilo nido, concesso in base all’ISEE, a figli che frequentano istituti d’infanzia pubblici e privati o che hanno bisogno di supporto domiciliare (nei casi di bimbi affetti da gravi patologie croniche), può arrivare a un massimo di 3.000 euro. Un bell’aiuto, che però non è arrivato a nessuno.
Per i secondi figli, l’aiuto sale a 3.600 euro annui per i nuclei familiari con ISEE fino a 40.000 euro (e questa è una delle novità introdotte dall’esecutivo). Il Governo aveva inizialmente promesso un ampliamento più deciso del vecchio bonus. Ma in realtà, rispetto al vecchio bonus introdotto otto anni fa, è cambiato pochissimo.
Fra le novità più evidenti c’è soprattutto un grosso problema: i pagamenti di quest’anno sono ancora bloccati. Nessuno o quasi, in pratica, ha ricevuto un euro. Coloro che hanno provato a consultare il sito dell’INPS per capire come mai il bonus non è ancora arrivato hanno notato che la loro domanda per l’aiuto risulta “protocollata”.
Ciò significa che la lavorazione della richiesta di sussidio da parte dell’istituto non è terminata. C’è qualcuno che ha già ricevuto un pagamento, e però di figli ne ha due o tre, e quindi avrebbe dovuto ricevere il doppio o il triplo. C’è chi continua a inviare solleciti e a ricevere notizie frammentarie o contraddittorie.
Per altri, la domanda è stata “accolta”, ma il pagamento non è comunque arrivato. L’INPS ha già fatto sapere che spera di pagare tutti entro fine maggio. Pare che il problema tecnico riguardi degli ostacoli relativi alla privacy e all’incrocio dei dati a disposizione delle istituzioni coinvolte.
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