Bonus acqua potabile: la domanda entro febbraio e attenzione a questo particolare, si rischia di perdere tutto

Entro febbraio occorre fare domanda per avere il Bonus acqua potabile, ma attenzione al dettaglio da non farsi sfuggire.

Il Bonus Acqua Potabile o Bonus Idrico è un’agevolazione introdotta nel 2021 per migliorare la qualità delle acque destinate al consumo, a condizione che siano erogate dagli acquedotti.

Bonus Acqua potabile come richiederlo senza fare errori
Bonus Acqua Potabile, ecco come fare domanda per non perderlo (ecodibasilicata.it)

In pratica il Bonus riguarda l’acqua che esce dal rubinetto di casa e i relativi sistemi e può essere applicato alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023. Può ottenere il beneficio chi investe in sistemi di miglioramento dell’acqua potabile come, per esempio, installare in casa propria un depuratore.

La domanda va presentata entro il mese di febbraio, ma c’è un particolare al quale prestare attenzione per non rischiare di perdere il bonus e la corrispondente agevolazione. Vedremo poi a cosa bisogna stare attenti.

Bonus Acqua Potabile: importo, requisiti e modalità di richiesta

In cosa consiste esattamente il Bonus Acqua Potabile? L’agevolazione permette ai beneficiari di usufruire di un credito d’imposta del 50% sulle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.

Bonus Acqua Potabile requisiti importo e modalità di richiesta
Chi ha installato un depuratore in casa potrà accedere al Bonus Acqua Potabile (ecodibasilicata.it)

Ad ogni modo non si possono superare questi importi:

  • 1.000 euro per ogni unità immobiliare (richiesto dalle persone fisiche non esercenti attività economiche);
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale (richiesto da tutti gli altri soggetti).

 Si può accedere al Bonus Acqua Potabile per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:

  • filtraggio,
  • mineralizzazione,
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290

Per avere il bonus, entro il mese di febbraio bisogna inviare all’Agenzia delle Entrate il modello di “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile”, avendo cura di documentare con fattura elettronica o documento commerciale col codice fiscale di chi richiedere l’agevolazione l’ammontare delle spese sostenute per i dispositivi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica.

I privati e i soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria dovranno inoltre eseguire il pagamento mediante bonifico bancario o postale o usare comunque altri sistemi di pagamento tracciabile (esclusi dunque i pagamenti in contanti).

La comunicazione all’Agenzia delle Entrate va fatta sul sito ufficiale dell’agenzia (sezione Servizi, categoria Agevolazioni, voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile). Attenzione però a non confondere il Bonus Acqua Potabile con il Bonus Acqua in Bolletta. Quest’ultimo viene concesso in modo automatico alle famiglie a basso reddito Isee, alle quali si applicano direttamente in bolletta gli sconti fissati da Arera in base alle tariffe locali.

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