Chi ha bancomat e carte di credito scadute potrebbe non sapere cosa fare, è bene però prestare attenzione a come si agisce in questi casi.
Ognuno di noi è in possesso di bancomat e carte di credito, raramente potrebbe farne a meno, consapevole di come siano comode quando dobbiamo fare acquisti. Anzi, ora ne hanno almeno una anche i più anziani, fino a qualche anno fa scettici su questo genere di strumenti, mentre ora sanno bene come sia più sicuro evitare di avere sempre i contanti sparsi per casa. Chi non sa usarli benissimo al massimo sceglie di affidarli a un parente prossimo, incaricato di gestire anche il conto corrente.
Non si tratta però di tessere a durata illimitata, tutte hanno una scadenza, facilmente riconoscibile semplicemente quando se ne ha una tra le mani. Non tutti sanno però come comportarsi quando queste diventano inutilizzabili, è bene capirlo così da evitare situazioni poco favorevoli.
Quando si hanno bancomat e carte di credito scadute non ci si dovrebbe mai comportare alla leggera, questi sono infatti strumenti che contengono dati sensibili, anche quando non sono più utilizzabili. È bene quindi rivolgersi alla propria filiale quando si è prossimi a quella data così da avviare la richiesta per averne una nuova, che sarà poi recapitata per posta all’indirizzo di casa.
Chi vuole evitare problemi sceglie così di riportarle in banca, convinto che evidentemente gli addetti che vi lavorano sappiano bene cosa fare. Il comportamento da tenere varia però a seconda del tipo di tessera, non tutte sono uguale.
Se si è in possesso di un modello che non ha il microchip, indipendentemente dalla loro funzione, dovrebbero essere gettate nel bidone dell’indifferenziata (o secco). Lanciarla per intero non è però la soluzione più congeniale. Si dovrebbe infatti tagliare la carta in più pezzi (si consigliano almeno 16 pezzi). Si tratta della mossa più adatta per evitare che si possa risalire ai dati sensibili in essa contenuti. È indispensabile agire in questo modo soprattutto per carta di credito e carta di identità.
La situazione è invece totalmente diversa per bancomat e carte di credito dotate di microchip. In questo caso è consigliabile rivolgersi direttamente alla propria banca e chiedere consiglio, alcuni istituti di credito hanno ad esempio un apposito servizio di smaltimento pensato per aiutare i clienti in difficoltà. A quel punto saranno loro a occuparsi di distruggerle e triturarle, parte magnetica compresa.
Se invece si ha la necessità di fare tutto in autonomia, dobbiamo considerare queste tessere come rifiuti elettronici, ovvero rifiuti speciali. Prodotti simili devono quindi essere smaltiti attraverso i centri di raccolta Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), dove è presente del personale dedicato che ha l’incarico di gestire anche casi simili.
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