Aumentano i rischi per cuore, cervello e polmone: lo smog e lo stress mettono a dura prova la salute

Smog e stress sono fattori predisponenti di un gran numero di patologie: cuore, cervello e polmoni sono sempre più a rischio

Da anni, gli specialisti si concentrano su quanto sia importante lo stile di vita per definire la salute delle persone, a breve o a lungo termine. In particolare, si parla dei fattori ambientali, non definiti solo come cambiamenti o condizioni climatiche, ma come tutte le abitudini che possono incidere sulle patologie o le sensazioni negative che possono provare gli individui.

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Lo smog e lo stress provocano dei danni a cuore, polmoni e anche cervello: gli studi – ecodibasilicata.it

La situazione peggiora nelle grandi città, dove lo smog impera e lo stress – lavorativo e non – è sempre più in aumento. Gli ultimi studi hanno messo in relazione quella che era soltanto una presunzione o un’evidenza medica con la realtà delle cose. Si parla di due ricerche americane pubblicate su ‘Bmj’, che hanno stabilito il rapporto tra i problemi al cuore o ai polmoni con l’esposizione all’inquinamento atmosferico da polveri fini Pm2,5, quindi allo smog, prolungata nel tempo.

È emerso che ci sono maggiori possibilità di incorrere in ricovero per patologie cardiache e respiratorie gravi. Un altro dato importante è dato dal fatto che non si ha la possibilità di identificare una soglia precisa che si possa definire sicura per la salute.

Non solo cuore e polmoni: lo smog mette a rischio anche il cervello

I danni potrebbero ripercuotersi, oltre che sul circolo tra cuore e polmoni, anche sul cervello. In questo caso, l’ha evidenziato uno studio pubblicato su ‘Neurology’, secondo cui l’inquinamento atmosferico da polveri Pm2,5 aumenti in maniera significativa la possibilità di creare placche amiloidi, una delle principali condizioni che portano all’insorgenza della malattia di Alzheimer.

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Come prevenire i problemi di salute derivanti dallo smog – ecodibasilicata.it

Anke Huels della Emory University di Atlanta, autore dello studio, ha affermato che “sono necessari ulteriori studi per indagare i meccanismi alla base di questo collegamento“, ma non ha dubbi sul fatto che lo smog, legato soprattutto al traffico, sia direttamente collegato proprio con la formazione delle placche.

È evidente che queste ricerche debbano rappresentare un ulteriore campanello d’allarme per la politica e le attività sul territorio. Sul territorio italiano, per esempio, sono state presentate iniziative come giornate ecologiche ed è stata limitata la circolazione di determinate automobili, non più a norma. Il futuro dovrà essere impostato con un’attenzione sempre più certosina all’ambiente, altrimenti a pagarne le conseguenze potrebbe essere davvero la nostra salute.