Economia

Assegno unico, arrivano soldi in più ma non per tutti: come fare richiesta

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Giovanni Cristiano

L’assegno unico diventa più alto per chi rientra in questa determinata categoria: ecco chi sono i beneficiari dell’aumento.

La maggiorazione per l’assegno unico è presente anche nel 2024, ma non tutti potranno ricevere questo aumento sulla cifra mensile. Per rientrare tra i beneficiari è necessario rispettare specifici requisiti, in caso contrario non si potrà accedere all’aumento.

Arrivano soldi in più sull’assegno unico ma non per tutti – (Ecodibasilicata.it)

L’assegno unico ai figli consente a tanti italiani di poter vivere la quotidianità in maniera un po’ più semplice. Per determinate categorie diventano essenziali i soldi che ogni mese sul conto e per tale ragione è meglio controllare se alla solita ricarica si legherà una maggiorazione.

L’assegno unico è una importante misura di sostegno economico per le famiglie italiane, con l’importo mensile assolutamente fondamentale per le persone con figli in difficoltà economica. Un assegno che si fa ancora più consistente anche quest’anno, poiché sono previsti degli aumenti dovuti per casi specifici: vediamoli insieme.

Assegno unico ai figli, per chi scatta la maggiorazione: come richiederla

Per il 2024 sono stati stabiliti dei precisi aumenti sull’assegno unico ai figli. Si parte dai 30 euro mensili a figlio ai cittadini che rientrano in una determinata categoria e presentano un’attestazione ISEE pari o inferiore a 15.000 euro.

Maggiorazione disponibile per i genitori vedovi – (Ecodibasilicata.it)

La maggiorazione vale per i genitori che si ritrovano ad essere vedovi. Nel quinquennio successivo al decesso, secondo le ultime disposizioni Inps, si prevedono degli aumenti. La maggiorazione dell’assegno unico universale per i genitori vedovi segnala un importo che parte da 20 euro al mese a figlio, per chi ha un ISEE di massimo 15.000 euro. Per coloro che hanno un reddito maggiore, l’aumento viene riconosciuto ma riducendosi gradualmente fino ad annullarsi per i cittadini con reddito pari o superiore a 40.000 euro.

Entrando nello specifico il diritto alla maggiorazione scatta quando il decesso dell’altro genitore non sia venuto più di 5 anni prima della richiesta della misura. Il genitore deceduto doveva risultare lavoratore o pensionato al momento del decesso, mentre chi effettua la richiesta deve risultare lavoratore.

La maggiorazione per genitori vedovi è stata sancita con il Decreto lavoro convertito in legge e tiene conto dell’ISEE per calcolare il preciso aumento da concedere. Lo scopo della misura è di tutelare tutte le famiglie colpite da una perdita importante, non solo in generale ma anche economicamente. All’inizio era prevista solo per le famiglie in cui il reddito di entrambi i genitori derivava dal lavoro, ma ora è stata estesa anche alla categoria dei genitori rimasti vedovi.

Giovanni Cristiano

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