Assegno INPS a vari componenti del nucleo familiare: bisogna fare attenzione alla scala di equivalenza

In partenza da gennaio l’Assegno di inclusione. L’importo cambia in base ai componenti della famiglia. Vediamo i dettagli. 

A partire da gennaio inizieranno le prime erogazioni dell’Assegno di inclusione, il nuovo sussidio che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. Gli importi spettanti ad ogni famiglia dipenderanno dalla scala di equivalenza.

Assegno di inclusione
Via libera all’assegno di inclusione da gennaio (ecodibasilicata.it)

Sono iniziate le richieste per ottenere l’Assegno di inclusione, il nuovo sussidio studiato dal Governo Meloni che, a partire da gennaio, sostituirà il vecchio Reddito di cittadinanza. Quest’ultimo, infatti, è stato abolito in quanto ritenuto non adeguato a raggiungere l’obiettivo di reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro.

L’assegno di inclusione, a differenza del RDC, non si rivolgerà a tutti ma solo a quei nuclei familiari in cui sia presente almeno un soggetto con disabilità o con disagi psicosociali preso in carico dai servizi sociosanitari, un minorenne o una persona con almeno 60 anni. L’importo che ogni famiglia potrà ricevere verrà calcolato in base ad una scala di equivalenza.

Assegno di inclusione: ecco come funziona

A partire da gennaio molti nuclei familiari che fino a dicembre hanno ricevuto il Reddito di cittadinanza, riceveranno l’assegno di inclusione. Ma attenzione: l’importo verrà calcolato in base ad una nuova scala di equivalenza.

Assegno di inclusione e scala di equivalenza
L’importo del sussidio viene calcolato in base alla scala di equivalenza (ecodibasilicata.it)

L’importo base dell’assegno di inclusione sarà lo stesso di quello che era l’importo del Reddito di cittadinanza: 500 euro al mese più altri eventuali 280 euro per le famiglie che vivono in affitto. Se, però, il nucleo familiare è composto solo da persone con almeno 67 anni o da anziani e disabili, allora il contributo del sussidio sale a 630 euro al mese più 150 euro per l’affitto.

Non solo chi fa richiesta del sussidio può avere la carta ricaricabile con accredito mensile. Questo beneficio, dal 2021 in poi, spetta anche ad altri componenti della famiglia maggiorenni. Al momento della richiesta del sussidio, il richiedente deve specificare quante carte prepagate occorrono alla sua famiglia e poi il totale complessivo dell’assegno di inclusione verrà suddiviso tra le varie prepagate Postepay.

Il sussidio può essere suddiviso tra i vari familiari maggiorenni solo se l’importo complessivo che spetta all’intero nucleo familiare è pari almeno a 200 euro. Nella quota che verrà suddivisa non è compreso il contributo per l’affitto.

L’ammontare complessivo dell’Assegno di inclusione varia in base ai membri compresi nella scala di equivalenza. Stando alle regole per l’erogazione del nuovo sussidio, solo i seguenti soggetti sono compresi nella scala di equivalenza: soggetti affetti da disabilità o persone non autosufficienti, persone con almeno 60 anni, maggiorenni che si prendano cura di bambini con meno di 3 anni o che abbiano almeno 3 figli o che assistano un disabile all’interno della famiglia.

Ricordiamo infine che per avere diritto all’assegno di inclusione il reddito annuo non deve superare i 6000 euro oppure i 7500 euro in caso di famiglie composte solo da anziani e disabili e il valore della casa in cui la famiglia vive non deve superare i 150.000 euro.