Ora l’assegno di mantenimento tocca ai suoceri: la Cassazione ha introdotto una nuova fondamentale interpretazione giuridica che cambierà il futuro di molte coppie.
La legge italiana garantisce che i soggetti in stato di bisogno, dopo una separazione o un divorzio, possano godere di una prestazione economica nota come assegno di mantenimento. Con il vincolo del matrimonio, i due sposi s’impegnano a creare una famiglia in cui l’uno provvede anche all’assistenza materiale e ai bisogni economici dell’altro. Se entrambi guadagnano e sono pienamente indipendenti, con la separazione, non c’è quasi mai bisogno di trovare una soluzione per il mantenimento futuro (assegno divorzile).
Diverso il caso in cui la coppia abbia dei figli (e qui si parla dell’assegno di mantenimento vero e proprio). Se uno dei due termini dell’ex coppia ha bisogno di aiuto per poter mantenere uno stile di vita decoroso e, soprattutto, per provvedere alla cura della prole, l’ex coniuge sarà chiamato a corrispondere un assegno.
Si tratta di un obbligo ribadito dall’art. 156 del Codice Civile. E poi confermato anche dall’articolo 30 della Costituzione e dall’articolo 147 del Codice Civile. Per la ex moglie, invece, più che di obbligo, la giurisprudenza ha sempre parlato di diritto, specificando che il coniuge a cui non viene addebitata la separazione deve ricevere dall’altro quanto gli occorre per il suo mantenimento. Questo se non dispone di adeguati redditi propri.
C’è anche un altro articolo fondamentale. Si tratta dell’articolo 316 bis del Codice Civile, che pur non inerendo direttamente la situazione del divorzio o della separazione ha a che fare con l’assegno di mantenimento. Secondo questo articolo i genitori hanno l’obbligo di contribuire ai bisogni del figlio in proporzione ai propri averi e ai propri redditi. E se i genitori non potessero farlo, sono gli ascendenti più prossimi a dover rispondere, cioè a doversi assumere l’obbligo.
Assegno di mantenimento: quando a pagare sono i suoceri
Prendiamo il caso di un ex marito spiantato o insolvente. Se il giudice ha stabilito che deve versare un assegno di mantenimento all’ex moglie, in caso di non pagamento da parte sua, a tirar fuori i soldi potrebbero essere i suoi genitori, cioè i suoceri della donna.
Lo ha di recente stabilito la Cassazione dopo aver valutato il ricorso in caso di inadempienza dei genitori separati al versamento dell’assegno di mantenimento. La Suprema Corte ha chiarito che se l’ex coniuge non paga per il mantenimento dell’ex moglie e dei figli, a sopperire dovranno essere i nonni.
Nella fattispecie a pagare sarà la nonna paterna, poiché suo figlio separato non ha mai pagato l’assegno di mantenimento all’ex coniuge per il sostentamento dei figli. E dato che l’uomo risiede con i genitori, il tribunale di Velletri aveva imposto ai nonni paterni di pagare per lui. Non una grande somma: l’assegno era di circa 300 euro.
I nonni paterni sono ricorsi in appello, ma hanno perso. La Cassazione ha deciso che devono pagare, versando persino gli arretrati. Anche perché, pur essendo rimasta intanto vedova, la mamma dell’ex marito aveva ereditato un cospicuo patrimonio immobiliare.