Con l’Assegno di Inclusione non si potrà acquistare tutto ciò che si vuole: ecco le limitazioni sugli acquisiti.
Sulla misura che ha preso il posto del reddito di cittadinanza al momento i dubbi superano le certezze. Ancora non si sa con esattezza per cosa si possano spendere i soldi dell’agevolazione.
Malgrado l’imminente arrivo della Carta di Inclusione – Poste Italiane comincerà a consegnarla dopo il 26 gennaio – si fa attendere ancora l’elenco vero e proprio delle “spese proibite”. L’elenco ufficiale dovrebbe arrivare infatti con un apposito decreto emesso dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze.
Solo allora sarà chiaro cosa si potrà comprare e cosa no con l’Assegno di Inclusione (AdI). Questo non vuol dire che si brancoli nel vuoto, ricorda Money.it. Ci sono comunque delle informazioni utili per farsi un’idea su quelli che saranno gli acquisti consentiti con l’AdI.
Come sappiamo infatti col vecchio reddito di cittadinanza si potevano acquistare diverse tipologie di prodotti e di servizi, ma non quelle indicate in un apposito elenco degli acquisti “vietati” con la card RdC.
I percettori del reddito di cittadinanza non potevano usare la carta per questo genere di acquisti:
Viceversa, il RdC si poteva impiegare per fare la spesa ma anche nell’acquisto di vestiti, elettrodomestici, regali di ogni tipo, e pure per gli alcolici. Ancora è prematuro però fare ipotesi. Difficile dire se anche per l’Assegno di Inclusione si manterrà il medesimo elenco. Al momento l’articolo 4, comma 8 del decreto n. 48/2023 che istituito l’AdI si limita a dire che il denaro può essere utilizzato anche «per il soddisfacimento delle esigenze previste per la carta acquisti».
L’uso della maiuscola serve a evitare confusioni e rimandi alla Carta acquisti introdotta dal decreto legge n.112 del 2008, utilizzabile solo per fare la spesa o comprare farmaci. Dunque la «carta acquisti» a cui si riferisce il decreto n. 48/2023 dovrebbe essere semplicemente la carta elettronica chiamata “Carta di inclusione” dove verrà accreditato l’Assegno di inclusione.
Ancora si dovrà aspettare per sapere se l’AdI adotterà lo stesso modello di acquisti consentiti e proibiti del vecchio Reddito di Cittadinanza. Appare certo però – lo specifica il comma seguente – è che non si potrà usare il beneficio per giochi che prevedono delle vincite in denaro.
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