Molti beneficiari dell’Assegno di Inclusione stanno commettendo un errore e non avranno più i soldi. Ecco a cosa prestare attenzione.
Nel maggio 2023 il governo Meloni, attraverso il Dl Lavoro, ha di fatto posto fine al Reddito di Cittadinanza per introdurre due nuove misure di sostegno al reddito e di introduzione nel mondo del lavoro. Nel dettaglio, il vecchio Rdc emanato dal governo Conte e prorogato da quello Draghi, è stato sostituito dall’Assegno di Inclusione, un sussidio economico destinato alle famiglie in difficoltà che rispettano alcuni requisiti.
L’Assegno di Inclusione, in vigore dal 1° gennaio 2024, spetta infatti ai soggetti fragili e in difficoltà economica e serve come supporto per trovare un impiego e per integrare un lavoro insufficiente. In altre parole sono beneficiari dell’Assegno i nuclei familiari con over 60, disabili o minori a carico.
L’Assegno di Inclusione ha come obiettivo quello di creare un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. In altre parole vuol dire che il beneficiario dell’assegno che non si attiva e non partecipa alle iniziative volte alla ricerca del lavoro perde il beneficio economico.
I beneficiari che non rispettano tutte le indicazioni statali rischiano di perdere le 480 euro dell’importo mensile dell’Assegno e, in altri casi, rischiano di perdere definitivamente l’Assegno. Dunque, i beneficiari dell’Assegno di Inclusione, per non perdere il beneficio, devono sottostare a obblighi precisi.
Innanzitutto i beneficiari devono partecipare a un percorso personalizzato e quindi essere attivi nella ricerca di un lavoro e partecipare a programmi di inclusione sociale. Devono poi presentarsi ai servizi sociali per valutare la situazione e sottoscrivere un patto per l’inclusione. Infine, i beneficiari devono recarsi presso i servizi sociali entro i termini stabiliti (120 giorni dalla sottoscrizione del patto e poi ogni 90 giorni).
Se non si rispettano questi obblighi l’Assegno di Inclusione può essere perso. Se il beneficiario non si presenta agli appuntamenti fissati con i servizi sociali senza un giustificato motivo, il pagamento dell’ADI viene sospeso immediatamente. In caso di mancato rispetto prolungato degli obblighi, si rischia di perdere definitivamente il diritto all’assegno.
Quindi, a differenza del Reddito di Cittadinanza, l’Assegno di Inclusione richiede un impegno maggiore e più attivo da parte del beneficiario. In caso contrario, chi non rispetta le regole statali, rischia di perdere l’aiuto economico. In ogni caso, se si è davanti a dubbi o perplessità, il consiglio è quello di consultare il sito dell’INPS o rivolgersi ai servizi sociali competenti.
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