Assegno di Inclusione, dopo il RdC c’è la stretta: cosa rischia chi commette errori, stretta per gli italiani

Al via le domande per ottenere l’assegno di inclusione. Attenzione a non commettere errori: le pene sono veramente severissime.

Dal 18 dicembre è possibile fare richiesta all’Inps per ottenere l’assegno di inclusione. Attenzione a non commettere errori o a non dichiarare il falso perché si rischia davvero grosso.

Assegno di inclusione
Al via le domande per l’assegno di inclusione-( Giorgia Meloni Facebook) (ecodibasilicata.it)

Il Reddito di cittadinanza ha ormai i giorni contati. Il sussidio nato nel 2019 in casa Cinque Stelle, cesserà di esistere il 31 dicembre 2023. Al suo posto, però, già a partire da gennaio, subentrerà un nuovo aiuto studiato dal Governo Meloni: l’assegno di inclusione. Questo nuovo sussidio avrà una platea di beneficiari più ristretta rispetto al vecchio Reddito.

Infatti potranno beneficiarne solo le famiglie al cui interno ci sia almeno una persona con disabilità certificata o in condizioni di disagio psico sociale o un minorenne o un soggetto con almeno 60 anni.  È già possibile fare richiesta accedendo al portale dell’Inps. Attenzione ad inserire tutti i dati in modo corretto e a non dichiarare il falso perché si rischia davvero grosso: pene molto severe.

Assegno di inclusione: cosa rischia chi dichiara il falso

Dal 18 dicembre è possibile accedere al portale dell’Inps o rivolgersi ad un patronato per richiedere l’assegno di inclusione. Previste pesanti sanzioni e pene per chi cercherà di ottenere l’aiuto di Stato senza essere in regola con i requisiti.

Assegno di inclusione sanzioni
Rischia grosso chi dichiara il falso (ecodibasilicata.it)

L’assegno di inclusione, come anticipato, non si rivolgerà a tutti ma solo a quei nuclei familiari in cui siano presenti soggetti “non occupabili” o per età o per condizioni di salute. Ma non basta. Per avere diritto al sussidio è necessario avere un Isee non superiore a 9360 euro e un reddito annuo non superiore a 6000 euro.

Inoltre la casa in cui si vive deve avere un valore immobiliare che non superi i 150.000 euro, nessun componente della famiglia deve possedere imbarcazioni o auto o moto di lusso. Nessuno deve essersi licenziato negli ultimi 12 mesi né aver riportato condanne penali negli ultimi 10 anni.

Al fine di evitare truffe il Governo ha stabilito pene davvero rigide.  Per chi dichiarerà il falso prevista l’immediata decadenza del beneficio e la reclusione da 2 fino a 6 anni. Se, invece – per mantenere il sussidio – non verranno comunicati eventuali cambiamenti reddituali o di patrimonio, la reclusione andrà da 1 fino a 3 anni. Il condannato dovrà inoltre restituire quanto indebitamente percepito.

Ma non è tutto. L’assegno di inclusione verrà tolto anche a tutti quei nuclei familiari i cui componenti non prenderanno parte alle attività previste dai servizi sociali o dai centri per l’impiego. Verrà annullato l’accredito del sussidio anche se un componente in grado di lavorare rifiuterà un’offerta a tempo indeterminato senza giustificato motivo. In questi casi non è prevista la reclusione ma la famiglia perderà l’aiuto. Potrà tuttavia essere effettuata una nuova richiesta per ottenere il sussidio ma solo dopo 6 mesi dalla decadenza.