Economia

Arriva finalmente la pensione anticipata anche per donne senza figli, INPS cambia tutto

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Isabella Insolia

È in arrivo finalmente la pensione anticipata anche per le donne senza i figli. La decisione dell’INPS è questa: ecco che cosa sapere.

L’assegno pensionistico anticipato viene erogato al lavoratore o alla lavoratrice prima che compia gli anni previsti per la legge del pensionamento. L’importante è che sia in possesso dei requisiti contributivi specifici. A ciò bisogna aggiungere che sono previste delle agevolazioni per le donne.

La pensione anticipata anche per donne che non hanno figli: come ottenerla e cosa sapere – ecodibasilicata.it

Sappiamo che per la pensione di vecchiaia non ci sono delle differenze tra uomini e donne, ma la regola vale per tutti. Dunque, si può ritirare l’assegno a 67 anni, con 20 anni di contributi versati. Le cose sono diverse quando entra in gioco la pensione anticipata ordinaria, introdotta con la Legge Fornero del 2011. In questo caso, infatti, ci sono dei vantaggi per le lavoratrici. Questo non solo per quanto riguarda le donne con figli, ma anche quelle senza figli.

Pensione anticipata, i vantaggi per le donne lavoratrici

Nella Manovra 2024, sappiamo che la soglia dell’importo per la pensione anticipata contributiva è stata innalzata, ma allo stesso tempo è previsto uno sconto per quanto riguarda le donne lavoratrici che hanno figli, per le quali il requisito imparante da avere è di 2,8 volte l’assegno sociale con almeno un figlio, si abbassa a 2,6 con duo o più figli.

La cosa positiva è che ora anche le donne che non hanno figli possono accedere alla pensione in anticipo con Opzione Donna. Si tratta di una forma di flessibilità in uscita rivolta solo ed esclusivamente alle lavoratrici. All’inizio ci volevano 35 anni di contributi, mentre l’età anagrafica veniva aggiornata ogni anno con delle proroghe, arrivando a 61 anni per le lavoratrici autonome e 60 per le dipendenti.

Opzione Donna è la novità per le lavoratrici senza figli: i vantaggi- ecodibasilicata.it

A cambiare un po’ questo quadro è stata la Legge di Bilancio 2023, che ha eliminato la differenza tra le lavoratrici dipendenti e le libere professioniste. Tuttavia, sono stati introdotti nella manovra alcuni paletti da prendere in considerazione, confermati anche nel 2024, di fronte alle quali non si può prescindere.

Per rientrare in Opzione Donna è necessario appartenere a una delle seguenti categorie: esuberi da aziende con tavoli di crisi, inabili dal 74% e caregiver. È necessario avere 35 anni di contributi e aver compiuto 61 anni di età al 31 dicembre 2023, ma c’è lo sconto di due anni per le lavoratrici dipendenti o licenziante da aziende in crisi.

Isabella Insolia

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