Dover gestire un amore finito può essere pesante sul piano psicologico, ma lo è anche sul piano economico. Occhio alle tasse.
Quando si è innamorati, anche se non c’è stato un matrimonio, non si può che desiderare che un rapporto possa durare per sempre. A volte, però, non sempre questo può accadere, a volte possono sorgere motivi insormontabili che possono portare due persone a dirsi addio, arrivando a pensare che quella possa essere la soluzione migliore per entrambi.
Riuscire a riprendersi quando un amore è finito può non essere semplice, nella maggior parte dei casi è necessario mettere in conto un periodo che può essere definito quasi come un vero e proprio lutto visto che si deve costruire una nuova esistenza senza il partner. Ognuno ha il suo tempo per riuscire a ricominciare, non ci si deve fare un cruccio se la fase di sofferenza può durare più del previsto.
Superare un amore finito può essere pesante e può portare a trascorrere diverse giornate in preda alle lacrime, atteggiamento che può essere più che naturale per le persone che sono maggiormente emotive. Una situazione simile porta però a dover affrontare anche una serie di pratiche burocratiche spesso sgradevoli da sopportare, soprattutto perché si avrebbe voglia di dedicarsi a tutt’altro.
In caso di divorzio è necessario cercare di arrivare a un accordo economico, che può però essere snervanti, in modo particolare se si è in presenza di un mutuo cointestato. C’è però anche un altro aspetto da prendere in considerazione, a cui molti potrebbero non avere pensato ma che è importante ricordare. Il riferimento è a una delle tasse più odiate, l’IMU: chi dovrà pagarla?
Nella maggior parte dei casi, soprattutto se si hanno figli minori, l’abitazione resta al coniuge più vulnerabile sul piano economico. L’idea alla base di questa regola è quella di ridurre il più possibile i disagi ai bambini, ma allo stesso tempo anche di non creare problemi a chi non ha uno stipendio così elevato.
Per quanto riguarda l’imposta sugli immobili, questa non è dovuta per l’abitazione principale, per questo resta da capire come debba essere considerata quella in cui viveva la famiglia prima della separazione. L’unica eccezione è data dalle proprietà che sono considerate come di lusso, ovvero di categoria catastale A/1, A/8 o A/9, in questo caso è necessario provvedere al pagamento, ma usufruendo di un’aliquota ridotta, che consente di avere una detrazione di 200 euro.
Se l’immobile è considerato di lusso, non si può quindi evitare di pagare l’IMU, che spetta al coniuge a cui è stata assegnata la casa, anche se la proprietà è dell’altro coniuge.
Questo investimento rappresenta un passo significativo per Nexting, che mira a potenziare la sua piattaforma…
Con un team di urologi esperti, UroClinic affronta una vasta gamma di condizioni, dall'ipertrofia prostatica…
Questo riconoscimento non è solo un vanto per la città ligure, ma anche un invito…
L'ex capitale del Regno della Polonia è tutt'ora un centro culturale e artistico di prim'ordine…
La capitale spagnola offre un mix irresistibile di antiche usanze e divertimento moderno, rendendola il…
Celebrare l'inizio del nuovo anno a Parigi offre infinite possibilità sia agli amanti del romanticismo…