Arriva l’allerta stipendi: presto potremo avere dei fortissimi tagli in busta paga. Ecco cosa possiamo aspettarci a breve.
La Manovra di Bilancio 2024 ha intenzione di introdurre due importanti novità: la conferma del taglio del cuneo fiscale attraverso lo sgravio contributivo e la riforma delle aliquote IRPEF. Queste due misure avranno ottimi impatti sui portafogli dei cittadini, ma si scontrano con il nuovo Patto di Stabilità. Questo, infatti, potrebbe limitare di molto la durata dei cambiamenti.
I cambiamenti in questione, ricordiamo, hanno i seguenti effetti. Lo sgravio contributivo, per cominciare, influenzerà le buste paga sotto ai 1.923 euro con uno sgravio del 7% (non sulla tredicesima) e quelle sotto ai 2.692 euro del 6%. Questo garantirà un aumento dello stipendio netto fino a 100 euro al mese. A questo subentra il cambiamento delle aliquote IRPEF, che passano da 4 a 3, con la più bassa pari al 23% per tutti. Questo equivale a sua volta a un aumento fino a 260 euro l’anno.
A questo si aggiunge il bonus mamme, che riconosce fino a 3.000 euro l’anno per le lavoratrici con almeno due figli. Tutti questi bonus, messi insieme, costeranno al governo oltre 15 miliardi di euro: 10 per lo sgravio contributivo, 4,3 per la riforma IRPEF e 1,5 per il bonus mamme. Una somma da capogiro, che diventa più problematica con l’accordo del Patto di Stabilità e rischia di compromettere la durata dei cambiamenti.
Allerta stipendi: fino a 1.500 euro in meno in busta paga
Il Patto di Stabilità, infatti, impedirà al Governo di ricorrere all’extra deficit per finanziare le misure. Questo vuol dire che i 15 miliardi della Legge di Bilancio 2024 si andranno a scontrare con la necessità dell’Italia di affrontare un percorso di rientro strutturale del deficit dello 0,5% annuo.
Resta la possibilità di concordare una traiettoria meno severa con la Commissione, tenendo conto degli aumenti degli interessi, ma questo non rende la situazione più semplice. In ogni caso, il Governo Meloni si trova in una situazione molto difficile, visto che con la traiettoria attuale l’Italia dovrà versare 5 miliardi di euro l’anno.
Con l’impossibilità di fare ulteriore deficit, il 2025 rischia di far scattare l’allarme per gli stipendi. Senza poter confermare il rinnovo dello sgravio contributivo e della riforma IRPEF, infatti, il lavoratore medio rischia di ricevere fino a 1.500 euro annui in meno.
Sarà necessario cercare soluzioni alternative, ma nessuna di queste sarà particolarmente piacevole: stiamo parlando di misure come tagli alla spesa pubblica o aumentare le tasse. Insomma, una situazione critica per il Governo Meloni.