Airbnb si è accordato con il fisco italiano ma se sei un host devi metterti in regola con il ravvedimento operoso.
Airbnb è la famosa piattaforma americana che mette in contatto turisti con chi mette a disposizione stanze in tutto il mondo; vista la diffusione del sistema in Italia negli ultimi anni, la Procura di Milano aveva avviato un’inchiesta fiscale per mancato pagamento, nel triennio 2017/2021, delle ritenute dovute.
Il colosso statunitense si è visto sequestrare 779 milioni di euro per sanare la posizione in Italia. Ora finalmente è arrivato ad un accordo tra l’Agenzia delle Entrate e Airbnb. Gli ideatori della piattaforma hanno avuto un’idea geniale che ha fruttato molto denaro alla società.
Qui in Italia, paese con grandi attrattive turistiche, ha creato un’opportunità per molte cittadini della penisola anche se questo ha significato uno spopolamento, specialmente nelle grandi città, dei centri storici in cui ormai è difficilissimo trovare una casa perché molte vengono destinate ad ospitare tramite Airbnb.
Napoli per esempio ha un grosso problema di sfratti nei vicoli perché, ovviamente, rende molto di più in termini economici un affitto breve ma si perde così il vissuto sociale dei quartieri.
Cosa succede ora agli host che collaborano con Airbnb e quali saranno gli obblighi fiscale della piattaforma.
Dopo l’inchiesta fiscale portata avanti dalla Procura di Milano, c’è stato un braccio di ferro tra lo Stato italiano e Airbnb per la richiesta di tasse dovute, non pagate, all’Agenzia delle Entrate; la piattaforma ha dovuto pagare al Fisco 576 milioni di euro, diventa così sostituto d’imposta e agli affitti brevi sarà applicata la cedolare secca.
Le persone che affittano camere o appartamenti tramite Airbnb devono regolarizzare la loro posizione: infatti la piattaforma ha sanato il dovuto fino ad un certo periodo, per quello successivo dovranno farlo gli affittuari con il ravvedimento operoso.
Airbnb quindi pagherà il dovuto per la cedolare secca fino al 2021 ma per il 2022 saranno gli host a doversi mettere in regola pagando, all’Agenzia delle Entrate, tramite il ravvedimento operoso in modo di dover versare meno sanzioni.
Coloro che ospitano sono stati già avvisati dalla piattaforma: chi non ha pagato la cedolare secca, o l’irpef in caso di tassazione ordinaria, deve regolarizzare la posizione con il fisco. Per quanto riguarda il 2024, Airbnb pagherà secondo le norme vigenti, applicando automaticamente agli affitti la ritenuta del 21%.
Lo scenario uscito da questa controversia è che gli host italiani hanno una particolarità: la maggior parte di loro sono famiglie comuni che integrano il reddito e, come sottolinea la stessa piattaforma, hanno guadagnato non più di 3500 euro lo scorso anno.
Alla fine possiamo dire che Airbnb ha avuto un contraccolpo relativo, visto il giro d’affari che ha, ma sicuramente il danno l’hanno avuto le famiglie italiane che dovranno applicare il ravvedimento operoso per l’anno 2022!