Che succede in caso di locazione non denunciata? I rischi che corre l’inquilino, che cosa deve fare per evitare problemi.
Può capitare di imbattersi in affitti e locazioni nelle quali il contratto non è regolarmente registrano presso l’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che questo è un obbligo di legge e va fatto nei termini previsti, 30 giorni dalla stipula del contratto stesso.
Non effettuare questa procedura comporta dei rischi. Un contratto in nero è comunque in qualche modo registrato, magari mediante un accordo verbale tra le parti, senza la stesura di una particolare documentazione scritta.
Oppure un contratto del genere può essere redatto e firmato da proprietario e inquilino senza però una regolare procedura presso l’Agenzia delle Entrate. Il nero può essere totale o parziale, nel primo caso il contratto è del tutto non registrato, nel secondo la registrazione all’Agenzia prevede un canone inferiore a quello effettivamente pagato dall’inquilino.
Affitto in nero i rischi per l’inquilino
La registrazione all’Agenzia delle Entrate è obbligatoria entro 30 giorni dalla stipula, come detto e spetta al proprietario che deve informare l’inquilino entra 60 giorni. La registrazione è possibile anche dopo i 30 giorni, ma ci sono delle sanzioni amministrative da pagare.
A questo punto va sottolineato che le conseguenze di un affitto in nero non riguardano soltanto il locatore, ma anche l’inquilino che può subire delle ripercussioni fiscali. Intanto si deve dire che in caso di irregolarità da parte del proprietario dell’abitazione, l’inquilino non può rivolgersi al tribunale per ottenere il rispetto degli accordi o chiedere risarcimenti.
Poi c’è un aspetto fiscale da sottolineare: una volta accertata l’evasione fiscale, L’Agenzia delle Entrate può agire anche contro l’inquilino, inviandogli una cartella esattoriale per il pagamento di quanto non regolarmente versato e addirittura l’inquilino rischia il pignoramento dei beni. Dunque ci sono delle sanzioni amministrative importanti che coinvolgono ambedue i contraenti.
Le sanzioni da versare variano a seconda del momento in cui avviene il ravvedimento: dopo 30 giorni la multa è pari al 6 per cento, più gli interessi di mora e la somma dovuta; dopo 90 giorni la sanzione diventa del 12 per cento più interessi di mora e somma dovuta; dopo un anno la sanzione sale al 15 per cento, con l’aggiunta di interessi di mora e della somma non versata.
Tra uno e due anni la sanzione raggiunge il 17,14 per cento più gli interessi di ora e la cifra non versata e infine dopo due anni la sanzione è del 20 per cento a cui si somma gli interessi di mora e l’importo non pagata regolarmente.