Quando si parla dei contributi figurativi per la Legge 104, serve la domanda all’INPS per ricevere l’accredito? Ecco tutti i dettagli.
I contributi figurativi d’invalidità si riferiscono due possibili tipi di contributi. Stiamo parlando della contribuzione maturata nei periodi di prestazioni previdenziali di invalidità (come l’Assegno ordinario di invalidità e la pensione di inabilità lavorativa) e della maggiorazione contributiva, prevista dalla legge 388 del 2000.
Partiamo con l’Assegno ordinario di invalidità. Questo viene erogato dall’INPS ai lavoratori a cui viene riconosciuta la riduzione della capacità lavorativa superiore al 66% con almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 nel quinquennio che precede la domanda di pensione.
Secondo la legge vengono considerati utili i periodi di godimento della prestazione dove non è stata svolta attività lavorativa al fine di raggiungere i requisiti per il riconoscimento dell’assegno stesso, in caso non sia possibile confermare la prestazione durante la revisione. L’Assegno si può rinnovare ogni tre anni e spetta automaticamente dopo il terzo rinnovo.
I contributi figurativi durante il periodo dell’Assegno valgono solo per i lavoratori dipendenti iscritti all’AGO. I lavoratori autonomi che ricevono l’Assegno non possono maturare contributi figurativi. Questi sono utili per il diritto alla pensione ma non per calcolarne l’importo nel caso si trasformi l’Assegno di invalidità in pensione di vecchiaia.
Quindi, per esempio, con 17 anni di contributi e 3 anni di contributi figurativi, questi ultimi possono essere usati per il requisito richiesto per la pensione di vecchiaia. Ovviamente questo vale solo dopo aver raggiunto l’età pensionabile. L’assegno viene trasformato in pensione di vecchiaia in ufficio, e non vale per la pensione anticipata.
Accredito dei contributi figurativi con Legge 104: come fare?
Da notare che alcuni periodi di contribuzione figurativa valgono anche per i titolari di pensione di inabilità, ma solo in alcune circostanze. La pensione viene meno se il lavoratore recupera la capacità lavorativa.
Se succede, il titolare avrà diritto all’accredito della contribuzione figurativa per tutto il periodo dove ha sfruttato la pensione. Se è dovuto a un’altra causa, però, i contributi figurativi non sono accreditabili.
Da notare che è prevista una maggiorazione contributiva di 2 mesi per ogni anno di lavoro svolto (fino a un massimo di 5 anni di contributi figurativi) utili sia per il diritto di pensione che per la determinazione dell’importo.
Questa maggiorazione è prevista per i lavoratori dipendenti invalidi. Questi sono i sordomuti, gli invalidi con un’invalidità del 74% o più, gli invalidi (civili) di guerra e gli invalidi per causa di servizio nel pubblico impiego.
Questo beneficio è riconosciuto su richiesta degli interessati quando si presenta domanda di pensione. Richiede di presentare la documentazione che dimostra la condizione d’invalidità necessaria. Infine, solo per gli iscritti alla gestione esclusiva ex INPDAP, la domanda dei benefici va presentata al datore di lavoro, in continuità di attività lavorativa.